Alla fine, l’incontro tra l’Amministrazione comunale di Marsala rappresentata dall’assessore Michele Gandolfo e i vertici del Marsala Calcio per discutere del futuro molto incerto della società, è stato anticipato a ieri, non più al 2 marzo così come indicato in una nota inviata dal Comune lilybetano (ne abbiamo scritto qui: https://itacanotizie.it/2021/02/25/incontro-tra-i-vertici-del-marsala-calcio/).
Un incontro per pochi, a causa anche delle norme anti-Covid. Tre tifosi, l’assessore Gandolfo, il numero due azzurro Mimmo Li Causi e il Presidente Jihéd Gharbi. Alla società è stato dato una sorta di “ultimatum” fino a maggio, perchè probabilmente il Campionato di Eccellenza non si farà in tutta Italia per motivi legati alla pandemia che non si riescono a superare. Gharbi è convinto di voler fare calcio a Marsala, di investire, anche se la burocrazia sta frenando alcuni iter soprattutto tra una banca e l’altra. Gharbi ha la volontà di continuare con il progetto oppure di prendere il titolo del Dattilo, in una eventualità. L’assessore Gandolfo è fermo su maggio come termine ultimo, poi cercherà di coinvolgere altri imprenditori marsalesi interessati a rilevare la società e a credere in un progetto serio, un pò come il Comune di Trapani sta facendo con i nuovi acquirenti della società calcistica dichiarata fallita nel dicembre 2020.
Altra ipotesi è proprio presentare un’asta che verrà aggiudicata a gruppi di imprenditori che presentano un progetto sportivo concreto.
Nel frattempo secondo una nota ufficiale della LND, la Commissione Accordi Economici, ha condannato il Marsala Calcio al pagamento di cinque ex calciatori azzurri per un totale di 38.400 euro. I ricorsi presentati dai calciatori fanno riferimento alla scorsa stagione sportiva. Nel dettaglio si tratta di:
– Giuseppe Maiorano (€ 7.100)
– Davide Monteleone (€ 7.400)
– Fabio Padulano (€ 11.500)
– Houssem Ferchichi (€ 5.400)
– Salvatore Scoppetta (€ 7.000)
Il club dovrà comunicare al Comitato Regionale Sicilia i termini dell’avvenuto pagamento, inviando copia della liberatoria e del documento d’identità dei calciatori regolarmente datati e firmati dallo stesso entro e non oltre 30 giorni (trenta) della data della presente comunicazione giusto quanto previsto dall’art. 94 ter comma 11 delle N.O.I.F. Bisogna capire però come si muove la società sul fronte di questi pagamenti vista la situazione incerta.