Il 31 dicembre 2021 Quota 100 non sarà più una soluzione per chi vuole andare in pensione. A livello legislativo, nel mondo pensionistico, c’è da capire ad oggi cosa succede a chi non raggiunge la quota 100. Ecco quindi le alternative.
Quota 100 andrà sostituita per evitare uno scalone che allungherà di ben 5 anni (anagrafici o di contributi) l’accesso alla pensione. Si è parlato inizialmente di Quota 102, allungando di 2 anni il requisito anagrafico (arrivato quindi a 64 anni). Il metodo di calcolo sarebbe interamente contributivo. Le differenze tra i metodi sono importanti e significative: Maria Laura Cruciani, che si è occupata di un servizio sul tema nell’ultima puntata di DiMartedì, ha fatto l’esempio di un lavoratore che prende 1.600 euro di stipendio, con 38 anni di contributi alle spalle e 64 anni di età. Con il metodo misto andrebbe a percepire 2.100 euro di pensione. Con il metodo contributivo l’importo sull’assegno sarebbe inferiore allo stipendio percepito, scendendo a 1.590 euro mensili.
L’altra soluzione ipotizzata corrisponde a Quota 101, che eleva di 1 anno il requisito anagrafico o contributivo, ma sarebbe più oneroso per lo Stato, che andrebbe a utilizzare anche i risparmi ricavati da Quota 100, e non tutti sono d’accordo con questa proposta.