Non sono mancati momenti di duro confronto nella seduta di ieri del Consiglio comunale di Marsala. Originariamente, a dire il vero, si pensava a una ripresa soft dopo la tradizionale pausa di Ferragosto, con la conferenza dei capigruppo che aveva concordato la trattazione di due regolamenti, riservando alle sedute successive la discussione sulle delibere più “calde”, a partire da quella riguardante il Dup, bocciato ai primi di agosto in Commissione Bilancio. Tuttavia, già nel corso delle comunicazioni si è cominciata a respirare una certa tensione a Sala delle Lapidi, andata crescendo nel corso del pomeriggio.
In apertura il presidente Enzo Sturiano ha chiesto un minuto di raccoglimento in memoria dell’ex sindaco Gaspare Sammaritano e delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. Dopo di che, è stato il capogruppo del Psi Arturo Galfano a dare la stura ai primi interventi riguardanti i vari disservizi che tolgono il sonno a molti cittadini lilybetani. “Noi consiglieri – ha affermato il vicepresidente del Consiglio comunale – siamo ormai in difficoltà a camminare in città. Siamo letteralmente assaltati dai cittadini che si lamentano per l’illuminazione, l’acqua o i rifiuti”. In particolare Galfano ha segnalato i cattivi odori causati dal percolato prodotto dai rifiuti conferiti presso l’isola ecologica del Salato, su cui è tornato anche il pentastellato Aldo Rodriquez: “L’architetto Tumbarello mi aveva garantito che dopo la cessazione dell’emergenza rifiuti si sarebbero rinnovati i cassoni e rizollato il terreno. Mi dispiace che non sia stato fatto”. Calogero Ferreri ha invece denunciato la mancata disinfestazione a Strasatti, nella zona in cui insiste il presidio sanitario, che lo stesso vicecapogruppo del Pd aveva già segnalata a luglio e ai primi di agosto, evidenziando inoltre la perdurante e pericolosa presenza di sterpaglie ai margini della carreggiata dello Scorrimento Veloce. Sullo stato del manto stradale della trafficata carreggiata ha chiesto attenzione anche Giovanni Sinacori. Rosanna Genna ha segnalato la presenza di topi morti presso il cimitero urbano, chiedendo chiarezza sui lavori di disinfestazione effettuati in centro. Angelo Di Girolamo ha denunciato la mancata pulizia dei mezzi di Energetikambiente, che costringono i cittadini a sentire le aspre esalazioni provenienti dagli stessi al loro passaggio per le vie del centro storico. Dura e amara la chiosa finale del consigliere dei democratici: “Non siamo più la quinta città della Sicilia, siamo un paese di porci”. Pino Milazzo ha invitato l’amministrazione a segnalare alle strutture che ospitano i migranti sul territorio lilybetano che molti di loro non utilizzano il giubbotto catarifrangente mentre camminano a piedi o in bici, provocando pericoli per se stessi e per gli automobilisti in transito. Più politico l’intervento di Letizia Arcara, che è tornata a chiedere una verifica in aula, invitando il sindaco a riflettere “sulla possibilità di tirare i remi in barca”.
Fin qui, apparentemente, tutto nella norma, verrebbe da pensare. Finchè la consigliera Linda Licari non ha deciso di portare in aula la discussa vicenda della nave “Diciotti”, ultimo episodio della politica di chiusura nei confronti dell’immigrazione che sta portando avanti il governo Conte, in particolare attraverso l’operato del Ministro degli Interni. La Licari ha annunciato la sua intenzione di presentare una mozione di censura nei confronti di Matteo Salvini, ritenendo importante che anche Marsala dia un segnale in tal senso, stigmatizzando gli atti del leader leghista. La proposta è stata accolta con un mix di freddezza, imbarazzo e nervosismo da parte di molti consiglieri. In particolare, Letizia Arcara si è detta contraria alla trattazione in aula della mozione.
Chiuso lo spazio dedicato alle comunicazioni, il Consiglio ha velocemente trattato e approvato una modifica al regolamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con riguardo alla loro destinazione. Forte del parere positivo della Commissione Affari Generali, l’atto è stato presentato dal consigliere Ivan Gerardi e “benedetto” dall’assessore Rino Passalacqua per conto della giunta comunale. Di fatto l’emendamento riguarda il primo comma dell’articolo 4 del suddetto emendamento, che consente l’utilizzo di beni confiscati alla mafia anche per fronteggiare “emergenze abitative”. La delibera è stata approvata all’unanimità, con 26 voti a favore.
Decisamente diverso l’esito della discussione sull’altro regolamento messo in trattazione a seguire, “Modifiche e integrazioni regolamento Iuc – Componente Tari”. Di fatto si tratta di un’iniziativa della consigliera Linda Licari e dell’amministrazione comunale che recepisce lo spirito della Legge Gadda contro lo spreco del cibo, approvata in Parlamento nel 2016. Illustrando l’atto, il vicesindaco Agostino Licari ha spiegato che la modifica proposta consentirebbe ai titolari di utenze non domestiche (bar, ristoranti, sale ricevimenti, etc…) di cedere cibo non utilizzato a organizzazioni no profit, ottenendo benefici sulla Tari pari a 0,10 € ogni chilo di alimenti donati, fino a uno sgravio massimo del 10% sulla parte variabile della Tari. Di fatto, i mancati introiti per il Comune corrisponderebbero alla somma che l’ente paga alla Sicilfert per lo smaltimento dei rifiuti organici (100 euro a tonnellata) e quindi risulterebbero compensati. In sintesi, si tratta di uno strumento che porterebbe benefici sociali e ambientali senza oneri per le casse municipali. Nel suo spirito, la proposta è stata lodata da tutta l’aula consiliare. Tuttavia, come spesso accade quando si tocca il delicato ambito delle politiche sociali, l’alternarsi degli interventi ha fatto registrare un improvviso innalzamento della tensione, tra chi avrebbe voluto procedere subito all’approvazione dell’atto (Linda Licari, Daniele Nuccio, il gruppo del Pd, Giovanni Sinacori, Flavo Coppola e Pino Milazzo) e chi si è fatto portatore di un’altra iniziativa (su tutti, Ginetta Ingrassia, Rosanna Genna e Aldo Rodriquez). Così, nel giro di pochi minuti, è stata formalizzata una seconda proposta, sottoscritta da otto consiglieri, con l’obiettivo di prevedere incentivi e sgravi sulla Tari anche per chi fa compostaggio domestico in città (il cosiddetto “compostaggio di comunità”) utilizzando nuovi strumenti adeguati a tale scopo. Sull’emendamento il dirigente Nicola Fiocca si è detto non disponibile a dare un parere tecnico immediato, riservandosi di farlo dopo un approfondimento successivo. Espletato questo passaggio, sarà chiaro se potrà essere discusso in aula sotto questa forma o come atto di indirizzo. Nel frattempo tra i due fronti sono volate parole grosse e diversi consiglieri hanno accusato i colleghi di aver portato avanti un’iniziativa pretestuosa con l’obiettivo di rallentare l’approvazione della delibera sull’utilizzo degli scarti alimentari. Fatto sta che Sala delle Lapidi si era progressivamente svuotata. Così il presidente Sturiano ha disposto la prosecuzione del confronto nella prossima seduta consiliare, in programma domani alle 17.