“Marsala Turismo 2026-2031”: il comparto guarda alla prossima Amministrazione e pensa ad una Fondazione

Claudia Marchetti

“Marsala Turismo 2026-2031”: il comparto guarda alla prossima Amministrazione e pensa ad una Fondazione

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mercoledì 26 Novembre 2025 - 09:17

Si è svolto presso il Circolo Lilybeo lunedì pomeriggio, il secondo incontro ufficiale tra gli operatori del comparto turistico marsalese — rappresentati da 19 enti e associazioni — e le componenti politiche e civiche della città: partiti politici, movimenti civici e vari consiglieri comunali, oltre ai principali candidati alla carica di sindaco. Un appuntamento che rientra nel percorso partecipato del progetto “Marsala Turismo 2026-2031”, nato dal basso e definito apartitico, con l’obiettivo di costruire insieme alla futura amministrazione comunale un piano di sviluppo turistico serio, strategico e condiviso. A fare gli onori di casa il Presidente del Circolo Lilybeo Giovanni Gaudino. Il primo a prendere la parola è Fabio Alba, presidente dell’Associazione Strutture Extraalberghiere e Locazioni Turistiche Sicilia, nonchè neo cabin service supervisor della compagnia Ryanair nella nuova base all’aeroporto di Birgi: “Siamo sulla giusta via, questo è il secondo incontro tra noi operatori, adesso esteso a cittadini interessati e al mondo politico, perchè vogliamo che la proposta incontri condivisioni in vista delle prossime elezioni amministrative, affinchè il prossimo sindaco se ne facci carico”.

Cos’è un destination management?

L’obiettivo del progetto è quello di creare un “destination management”, ovvero un insieme di attività e strategie per organizzare, sviluppare e promuovere un territorio turistico sostenibile, coordinando gli operatori locali, gli enti pubblici al fine di creare un’offerta coerente e di qualità. Insomma Marsala con il suo brand inconfondibile – o che potrebbe essere tale – può presentarsi al meglio nei mercati extranazionali.

Un settore “seduto su un trono d’oro”

Tra gli interventi più attesi quello di Elio Palmeri, titolare di Baglio Oneto e rappresentante del Distretto Turistico Sicilia Occidentale e di Federalberghi. Palmeri ha definito il sistema turistico marsalese “seduto su un trono d’oro”: un territorio che non va sfruttato, ha sottolineato, “ma usato”. Ha inoltre tracciato un quadro culturale e storico della città, evidenziando le sue unicità e la necessità di presentare un brand territoriale forte. Senza mezzi termini ha però richiamato l’attenzione sul decoro del centro storico per il quale vige un Piano Urbano Comunale da rispettare: “Nel salotto buono di Marsala vige un Piano Urbano Comunale che va rispettato, ma oggi vediamo banane appese alle porte e casse d’acqua davanti alle botteghe dei pakistani”. Palmeri nel suo discorso alla platea attenta ha lanciato anche un modo di fare rete e farla “tutti insieme”: “Non paga più essere l’uno contro l’altro come si faceva una volta”.

Stagnone, identità e territorio

Loredana Giacalone, del Comitato Insieme per lo Stagnone, ha raccontato il lavoro svolto durante l’estate per valorizzare la laguna, citando lo Stagnone Fest e le iniziative dedicate alle tipicità locali: cibo, vino, mare. Un esempio di come il territorio possa raccontarsi attraverso le sue caratteristiche più autentiche.

Enoturismo e visioni internazionali

Molto centrato l’intervento di Francesco Alagna, in rappresentanza dell’Associazione Marsalese Attività Produttive, che ha posto l’accento sulla crescita dell’enoturismo: “Nel 2024 l’enoturismo in Italia ha mosso 40 milioni di persone, 22 milioni solo in Sicilia anche in periodi cosiddetti destagionalizzati. Perché non immaginare una Metropolitana dello Champagne anche per Marsala? Abbiamo tutto per farlo, evitando gli individualismi”. Un invito a ragionare con ambizione, guardando a modelli europei consolidati, come un mercato in cui esporre le eccellenze del territorio e dove possano convergere “operatori turistici e promotori”, una “cartellonistica turistica specifica” all’ingresso della città, ecc.

Marsala ha tutto, ma non tutto funziona”

Dal punto di vista dell’accoglienza ha portato la sua testimonianza Giulia Pulizzi, della Pro Loco “Le Vie delle Cave – Percorsi DiVini”, che ha parlato da guida turistica esperta: “Il turista quando viene qui si trova bene perchè lo guidiamo, ma non deve essere soddisfatto solo quando lo accompagniamo ovunque, deve esserlo anche quando viaggia da solo”. Un richiamo alla necessità di servizi autonomi, segnaletica chiara, trasporti e qualità diffusa.

“L’Unesco come volano per l’enoturismo internazionale”

L’avvocato Diego Maggio, Presidente dell’Associazione Paladini di Sicilia, che da anni si batte per il riconoscimento Unesco della laguna di Marsala, afferma: “Il riconoscimento UNESCO rappresenterebbe un volano straordinario per l’enoturismo internazionale e per la reputazione culturale della nostra città. Il Marsala può diventare l’elemento distintivo di una strategia di attrazione ad alto valore aggiunto. Se Marsala saprà unirsi attorno a un progetto credibile e condiviso potrà finalmente trasformare il suo potenziale turistico in ricchezza equamente distribuita, a beneficio degli operatori dell’accoglienza e dell’intera comunità. I Paladini di Sicilia ci saranno, con competenza e con passione”. Nel suo intervento, Maggio ha evidenziato come Marsala disponga di un patrimonio straordinario, ancora fortemente sottoutilizzato, a causa di criticità strutturali legate a decoro urbano insufficiente, mobilità penalizzata da trasporti interni aleatori, verde pubblico non curato, sicurezza carente e servizi essenziali non all’altezza di una città turistica: “Nessuna strategia di marketing territoriale può produrre risultati reali se non parte dalle condizioni materiali della città. Una destinazione turistica è, prima di tutto, una comunità accogliente, almeno decorosa e organizzata”.

Dati, sondaggi e riconoscimenti internazionali

Nel corso dell’incontro sono stati resi noti i dati aggiornati dell’Osservatorio Turistico Regionale relativi ai flussi verso la provincia di Trapani, i risultati di un sondaggio di gradimento condotto nell’area partenze dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi, lo stato dell’iter per il riconoscimento UNESCO dei vini fortificati. Dai questionari dell’Associazione Strutture Extralberghiere emerge un dato significativo: senza l’aeroporto di Trapani molti turisti non avrebbero scelto di scoprire il territorio della Provincia. Un campanello d’allarme, soprattutto considerando che nelle principali cartine turistiche della Sicilia Marsala risulta spesso assente, a differenza di Palermo, Trapani o Agrigento. “Cosa hai apprezzato di meno durante la tua vacanza?” chiede ancora il sondaggio ai visitatori-passeggeri dello scalo trapanese: il 50% non apprezza la spazzatura in strada, il 15% il traffico caotico, il 10% l’informazione turistica scarsa, a seguire tutti al 5% i venditori abusivi in spiaggia, i mezzi pubblici carenti, le piste ciclabili non funzionali e infine la mancanza di parcheggi. Insomma il turista vuole una città pulita e con un decoro urbano civile. Che a Marsala decisamente manca. Altra domanda del sondaggio: “Se non hai soggiornato a Marsala, puoi spiegare il motivo?”. Il 42,9% ha risposto che “preferisce altre destinazioni”, il 28,6% afferma che non conosceva la città, il 21,4% ha chiarito che era solo di “passaggio” e il 7,1% ha preferito semplicemente non spostarsi dall’alloggio già prescelto.

Una Fondazione pubblico-privata per la gestione turistica

Agli esponenti politici presenti è stata avanzata la proposta di valutare la creazione di una fondazione a partecipazione pubblico-privata, da inserire nei programmi elettorali delle amministrative di maggio 2026. Il modello di riferimento è la Fondazione Arezzo in Tour, che ha portato alla città toscana un incremento misurabile di arrivi e presenze. Questo strumento permetterebbe anche continuità amministrativa, un tema cruciale in un settore che richiede progettazione a lungo termine. La Fondazione Arezzo Tour ha segnato nel 2024, ricavi da mercato aperto per promozione delle proprie attività per 478.440 euro e dallo sbigliettamento nei musei addirittura 679.709 euro, ricevendo contributi dalla Camera di Commercio Arezzo/Siena, dal Comune, dalla Riserva Naturale Ponte Buriano, ecc.; dalla tassa di soggiorno i ricavi sono pari a 735.255 euro. Si parla di un totale di ricavi per il mercato chiuso di 1.224.544 euro. Non male… per Arezzo.

Verso l’ultimo confronto con i candidati sindaco

Quando saranno ufficializzati tutti i candidati alla carica di sindaco di Marsala, verrà organizzato un terzo e ultimo incontro. In quell’occasione ogni candidato potrà presentare il proprio programma turistico e dichiarare l’eventuale adesione alle proposte del tavolo tecnico “Marsala Turismo 2026-2031”.
L’obiettivo è permettere agli operatori del settore di identificare la proposta politica più coerente con le esigenze del territorio e con la visione condivisa di sviluppo turistico. Tra i presenti, la candidata sindaco Andreana Patti, il candidato sindaco Leonardo Curatolo, Eugenio Domingo in rappresentanza del comparto taxi e che ha proposto un suo progetto politico per Marsala, i consiglieri comunali di Civicamente Leo Orlando e Gabriele Di Pietra, la segretaria del PD Linda Licari e il segretario del PSI Antonino Consentino, il consigliere comunale Lele Pugliese, l’assessore alle Attività Produttive e al Turismo del Comune di Marsala, Salvatore Agate, ecc.

Conviene investire nel turismo? Sì

Infine, gli operatori turistici marsalesi, nel progetto “Marsala Turismo 2026-2031” già preparato, affermano che conviene investire nel turismo perchè porta economica sul territorio. Si pensi ai fornitori e agli impiegati per il noleggio bike, nelle attrazioni turistiche museali, negli hotel, nel mondo della ristorazione. Si pensi ai servizi transfer e ai negozi, che spesso sono costretti a chiudere. Un indotto in cui lavoreranno idraulici, elettrauti, gommisti, meccanici, auto-lavaggi (che stanno scomparendo), benzinai, pescherie, fruttivendoli, cantine, fornai, imprese edili, pubblicitari. Ci saranno più entrate altresì per le casse comunali con la tassa di soggiorno.

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