Nonostante le promesse ufficiali dell’Amministrazione comunale di Marsala, la mensa scolastica non è ancora partita. Doveva essere attiva già dal 1° ottobre per gli istituti a tempo prolungato, ma la data è slittata prima al 6 ottobre e ora? Non si sa. Anche questa seconda scadenza è passata senza alcun pasto servito agli alunni, che ancora una volta sono stati costretti a tornare a casa per pranzare. Il Comune, per conto di Marsala Schola, aveva comunicato che tutto era pronto per l’avvio del servizio in concomitanza con l’inizio del mese. Una certezza che adesso si trasforma in un imbarazzante “presumibilmente dalla seconda settimana di ottobre” che così non è stato, almeno per il momento.
A gestire il servizio sarà un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) composto da Vivenda Spa, Siciliana Pasti Srl e Bitti Srl, che ha ottenuto l’appalto a seguito di una sentenza d’appello del CGA. Il pronunciamento ha infatti revocato la precedente aggiudicazione, rimescolando le carte in tavola e costringendo il Comune ad assegnare il servizio al nuovo RTI. Intanto, l’azienda che ha gestito la refezione scolastica lo scorso anno – non senza polemiche sulla qualità e quantità dei pasti – ha già provveduto alla restituzione dei locali e al ritiro delle proprie attrezzature. Operazione che, però, sta generando difficoltà tecniche, contribuendo a rallentare ulteriormente i tempi. Il risultato? Ancora una settimana senza mensa, con enormi disagi per le famiglie e per le scuole coinvolte. A questo punto, non è nemmeno chiaro se il servizio riuscirà a partire nei prossimi giorni o se l’attesa sarà ancora più lunga. Una gestione che lascia perplessi, sia per la comunicazione approssimativa sia per la mancanza di programmazione, considerando che si tratta di un servizio essenziale per centinaia di bambini e per l’organizzazione quotidiana di molte famiglie marsalesi. Definire la situazione “inverosimile” è ormai un eufemismo.