Palazzo Accardi: un nuovo centro socio-educativo nel cuore di Campobello

redazione

Palazzo Accardi: un nuovo centro socio-educativo nel cuore di Campobello

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giovedì 22 Maggio 2025 - 06:15

Un importante progetto di riqualificazione culturale prenderà vita all’interno dello storico Palazzo Accardi di Campobelli di Mazara che si trasformerà in un centro socio-educativo diurno per minori. L’iniziativa non solo restituisce nuova funzionalità a uno degli edifici più simbolici del territorio, ma rappresenta un passo decisivo verso una cultura dell’inclusione, della cittadinanza attiva e della valorizzazione del patrimonio architettonico locale. Al piano terra dello storico edificio, che nel 1862 ospitò il generale Giuseppe Garibaldi durante la sua permanenza in Sicilia, sarà attivato un centro rivolto a bambini e ragazzi, con servizi orientati al rafforzamento delle relazioni sociali, all’educazione civica e alla promozione di valori comunitari. Il Comune è stato ammesso a un finanziamento di 617.634 euro, erogato dall’Assessorato regionale della Famiglia.

L’intervento su Palazzo Accardi rappresenta un esempio concreto di riqualificazione culturale, perché combina il recupero architettonico di un bene storico-restaurato in precedenza con il mantenimento delle caratteristiche originali come archi in tufo, volte in muratura e pavimenti in argilla – con una nuova destinazione sociale a beneficio della comunità e delle fasce più giovani. Oltre all’adeguamento strutturale, il progetto prevede interventi di efficientamento energetico, aggiornamento tecnologico e eliminazione delle barriere architettoniche, rendendo l’edificio accessibile e funzionale alle esigenze contemporanee. Il nuovo centro andrà inoltre a integrare e potenziare i servizi sociali già attivi sul territorio, come lo Spazio Neutro e il Banco Alimentare, oggi distribuiti in strutture diverse. Il progetto porta la firma dell’ingegnere Calogero Passanante e dell’architetto Settimo Miccichè, responsabile unico è l’architetto Antonio Giarraputo, mentre il responsabile dell’esecuzione dell’opera è il geometra Vito Etiopia.

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