Villa Cavallotti un polmone verde in agonia, tra abbandono e speranze di recupero

redazione

Villa Cavallotti un polmone verde in agonia, tra abbandono e speranze di recupero

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domenica 23 Febbraio 2025 - 07:00

Che Villa Cavallotti abbia bisogno di maggiore attenzione è ben noto. Ma anche di una manutenzione costante del verde pubblico, una migliore potatura degli alberi secolari affinchè resistano nel tempo evitando necrosi che portano alla morte delle piante. Per non parlare dell’area giochi dei bambini: si rompono e restano lì, col rischio che qualche piccolo si faccia male; poi vengono riacquistati per rompersi di nuovo poco dopo. Insomma, per uno dei polmoni verdi della città di Marsala non c’è mai pace. Circa un chilometro di giardini, compresa la parte della terrazza San Francesco, che a mala pena riapre d’estate e dove insistono due fontane, quella davanti l’ingresso da Porta Nuova, con i pesci, è da ripulire sia per le piante che la invadono sia per l’acqua putrida; la seconda, sulla terrazza, è guasta da diversi anni per un problema tecnico che non sembra possibile risolvere.

Nel maggio dello scorso anno l’Amministrazione comunale aveva indetto una procedura di gara per affidare un incarico specifico ad un’impresa che si occupa della potatura degli alberi secolari. Ora il Comune ha ottenuto dalla Soprintendenza il provvedimento di tutela della Villa come bene culturale e vorrebbe ottenere fondi regionali FUA per circa 1 milione e 200 mila euro per il progetto approvato dalla Giunta Grillo e redatto dall’architetto Annalisa Bavetta, “Recupero e valorizzazione di Villa Cavallotti, tra storia ed evoluzione”. Tale proposta prevede il restauro botanico del verde, incluse le piante monumentali, la gestione digitale del verde e una campagna educativa che coinvolgerà ordini professionali, associazioni ambientaliste e scuole, cui saranno dedicati incontri formativi e laboratori progettuali. Spazio anche al recupero delle opere architettoniche, delle sculture e degli impianti, nonché misure idonee per la sicurezza e per favorire l’ampia accessibilità al giardino comunale. Bisognerebbe infatti dotare Villa Cavallotti di un impianto di video-sorveglianza contro vandali e soggetti irrispettosi dell’ambiente.

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