L’ombra del commissariamento del PD di Marsala: storia di un partito che non vuole e non sa crescere

redazione

L’ombra del commissariamento del PD di Marsala: storia di un partito che non vuole e non sa crescere

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venerdì 31 Gennaio 2025 - 07:00

La politica locale di Marsala vive un periodo di grande incertezza e disorientamento che coinvolge sia i partiti di centrodestra che quelli di centrosinistra. In questo quadro rientra il commissariamento, nei giorni scorsi, del Partito Democratico cittadino. Domenica 2 febbraio, alle ore 10, in via Grotta del Toro 76, si terrà il secondo incontro assembleare per discutere le iniziative pubbliche del partito, un evento che segna un altro capitolo di una storia sempre più travagliata. Il PD di Marsala, dopo una serie di crisi interne e lacerazioni evidenti, si trova oggi sotto la guida dell’avvocato Marco Guerriero, commissario nominato da Palermo, affiancato dai vice Vincenzo D’Alberti e Agostino Licari, storici dirigenti a Capo Boeo. Una mossa che ha cercato di riportare ordine nel partito, ma che non ha fatto altro che evidenziare l’ombra di una frattura profonda, una lenta implosione che ha caratterizzato gli ultimi anni della politica democratica lilybetana.

Basta ricordare, per venire a tempi più recenti, la vicenda che ha riguardato l’ex segretario dem Paolo Pace, nel 2023. Un passo che, però, non è stato mai veramente tale: Pace ha infatti sostenuto di essere stato sfiduciato dal direttivo del partito e non dimesso – come affermato dal Circolo -, accusando l’ex sindaco Alberto Di Girolamo di aver intrapreso una “partita a sé”. Occorre ricordare però, che l’ex primo cittadino, già segretario del partito, già da un po’ non rinnova la tessera dei democratici. Pace inoltre voleva dar vita a una coalizione unitaria con altre forze di centrosinistra – Giovani Democratici, PSI, Verdi, Movimento 5 Stelle -, ma l’idea sembra non abbia trovato terreno fertile tra i vertici del partito.

Questa crisi non è però un evento isolato, ma un capitolo di una lunga serie di difficoltà. Già nel 2022, infatti, c’era stato il tentativo di portare alla guida del partito l’ex consigliere comunale Lillo Gesone, ma al momento del voto il Circolo Online “Nilde Iotti” – una sorta di costola democratica all’interno del PD – scelse Paolo Pace, portando Gesone a ritirarsi dalla contesa. Circolo Online “Nilde Iotti”, la cui portavoce era ed è Linda Licari, ex consigliera comunale, che sembra quasi sparito, salvo trovare visibilità con iniziative legate a tematiche nazionali e comunque camminando parallelo al partito e non certamente in maniera organica. “Stop al partito-setta“, disse Lillo Gesone all’epoca, esprimendo un disagio che, col tempo, sarebbe diventato un pensiero condiviso anche da Pace: la necessità di fare rete, di creare una coalizione veramente alternativa all’Amministrazione comunale guidata attualmente da Massimo Grillo. Occore ricordare che pur avendo diversi consiglieri comunali uscenti, il PD nelle ultime amministrative non è riuscito ad ottenere alcun seggio a Sala delle Lapidi.

A distanza di un anno, a meno di sorprese, Marsala si prepara a tornare alle urne nel 2026, ma a oggi, l’ombra del commissariamento del PD sembra non aver trovato risposta concreta in termini di una sinistra unita e capace di sfidare l’attuale governo della città. Nonostante le buone intenzioni espresse nel corso degli ultimi incontri, il Partito Democratico locale fatica a presentarsi come una reale alternativa all’Amministrazione in carica, che rimane saldamente o meno al comando.

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