“Bici in Comune” è un bando promosso dal Ministero Sport e Salute che si propone di realizzare un’infrastruttura ciclabile che colleghi luoghi strategici della città e favorire un uso maggiore della bicicletta, non solo come mezzo di trasporto ecologico, ma anche come alternativa al traffico cittadino e alle emissioni inquinanti. Marsala, con il progetto “Marsala in Pista”, vuole puntare sul cicloturismo come strumento per promuovere stili di vita sostenibili e destagionalizzati. Ma anche Petrosino partecipa al finanziamento ministeriale assieme al Comune di Mazara, ente capofila, per interconnettere le città tramite pista ciclabile. Il percorso lilybetano dovrebbe connettere la stazione ferroviaria – dove Grillo già da più anno pensa di trasferire la stazione dei bus – al polo scolastico del quartiere Sappusi, e permetterebbe agli studenti, ma anche a chi si sposta per lavoro o per piacere, di utilizzare la bicicletta come mezzo principale per il tragitto casa-scuola-lavoro. Si pensa anche di connettere il waterfront in costruzione e il Parco della Salinella fino alla Riserva dello Stagnone.
Uno degli aspetti più critici è la reale fattibilità delle infrastrutture ciclabili. Sebbene l’idea di connettere vari punti strategici delle città tramite una rete ciclabile sia promettente, le infrastrutture esistente non sempre sono adeguate. Ad esempio, la pista ciclabile del lungomare di Marsala per essere funzionale e sicura deve essere ampliata, protetta da traffico automobilistico e ben segnalata. Con una richiesta di finanziamento di quasi 110.000 euro, il progetto si presenta ambizioso, ma il budget potrebbe non essere sufficiente per coprire tutte le spese necessarie. Sebbene la fase iniziale di realizzazione possa godere di finanziamenti esterni, sarà essenziale garantire che, una volta completato, il progetto possa essere mantenuto. E qui, come vediamo, ci sono tante ‘falle’ soprattutto a Marsala.