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Si può rimettere in gioco la propria carriera, con successo, dopo anni di esperienza?

La crisi di mezza età spesso non è solo un falso mito che riguarda tutte quelle persone che, raggiunta la cinquantina, non si sentono più così giovani e attraversano un periodo di confusione e sconforto.
Spesso, raggiungere un certo livello della propria carriera, in termini di anni lavorati nella stessa azienda, può portare alla voglia irrefrenabile di rimettersi in gioco.
In alcuni casi, si viene travolti dalla necessità di cambiare posto di lavoro, magari per via di una ristrutturazione aziendale da cui è conseguito un drastico taglio del personale.
In altri casi, invece, può trattarsi di una scelta derivante dalla noia, dalla mancanza di stimoli, da ambienti tossici o semplicemente dalla voglia di dimostrare a sé stessi che si può arrivare un po’ più lontani.
D’altra parte, non tutte le aziende offrono ai dipendenti percorsi di crescita stimolanti, opportunità di sviluppo e posizioni di prestigio ai professionisti senior, che prestano servizio da decenni.
In tutte queste circostanze, la prima cosa che si fa è guardarsi intorno, capire quale possa essere una soluzione all’altezza delle proprie aspettative ed egualmente stabile, rispetto a quella che si sta lasciando.
Può sembrare un gioco da ragazzi, perché tutto sommato ci si affaccia al mercato con diversi anni di esperienza alle spalle, si è già abbastanza maturi e affidabili e perché non si dovrebbe trovare qualcosa facilmente?
In linea di principio il discorso fila, ma le dinamiche del mercato del lavoro non sempre seguono logiche comuni.
Tante aziende, ormai, cercano professionisti dotati di abilità che prescindono dalle mere conoscenze tecniche di uno specifico mestiere.
Le più elevate hard skill, di cui sono forti molti lavoratori ormai esperti, potrebbero non bastare, se non accompagnate da competenze quali flessibilità, capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato, offrire soluzioni innovative, al passo con il progresso tecnologico e organizzativo.
Quello che spesso manca ai professionisti senior, per competere in maniera vincente sul mercato del lavoro e ricollocarsi in un ruolo degno degli ultimi anni di carriera, riguarda proprio l’occhio al presente e al futuro.
Lavorare da sempre nella stessa azienda, agli occhi dei recruiter, potrebbe comportare un appiattimento di idee, spirito di iniziativa e soft skill necessarie ai manager delle aziende più affermate sul mercato, per poter raggiungere gli obiettivi di crescita.
Che fare allora, se a metà della propria carriera si vuole cambiare strada e puntare più in alto?
In tutti questi casi, potrebbe giungere in soccorso un percorso formativo ad hoc, pensato appositamente per i lavoratori più navigati e che aspirano a posizioni manageriali, magari in aziende diverse da quelle in cui si è lavorato fino ad allora.
Un Master in Business Administration, ad esempio, potrebbe racchiudere tutte quelle conoscenze necessarie a completare il curriculum di lavoratore esperto, specie se l’approccio alla didattica è fortemente orientato alle reali esigenze delle aziende e del lavoro, come quello applicato da 24ORE Business School.
Scegliendo uno dei master in Business Administration di 24ORE Business School, i professionisti non partecipano solo a semplici lezioni d’aula frontali, ma possono confrontarsi con altri professionisti che occupano le più alte posizioni manageriali, in aziende di alto livello.
In altre parole, possono avere accesso alle strategie e tecniche di lavoro più all’avanguardia, alle innovazioni più in voga, in questo momento, alle competenze realmente necessarie per colpire l’attenzione dei recruiter.
Attraverso project work e casi studio, ogni studente può imparare a muoversi al di fuori della propria azienda, implementare le conoscenze assorbite e imparare ad orientarsi anche nella ricerca della posizione più idonea al suo percorso.
I contenuti generalisti di un percorso MBA, di fatto, vanno intesi come uno spaccato trasversale su tutto ciò è necessario apprendere per diventare bravi manager e completare il quadro delle esperienze tecniche accumulate in specifici comparti aziendali, con un approccio multidisciplinare alla gestione di un’azienda.
Rimettersi in gioco, anche a 50 anni, quindi, sedendosi ai banchi di un corso di formazione professionale come un MBA, dunque, va inquadrato nella logica del long life learning, la formazione continua richiesta ormai a tutti i professionisti, di tutte le età e gli inquadramenti, per dimostrare la buona volontà di non smettere mai di imparare.
In questo modo, ci si potrà presentare al mercato del lavoro con una carta in più da giocare e maggiori chance di ricollocarsi meglio e in tempi più brevi.

redazione

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