Turismo a Marsala, il bilancio del 2024 e l’augurio per il 2025: parlano gli operatori

redazione

Turismo a Marsala, il bilancio del 2024 e l’augurio per il 2025: parlano gli operatori

Condividi su:

martedì 10 Dicembre 2024 - 02:30

Il 2024 si chiude con un bilancio tutto sommato positivo per gli operatori turistici lilibetani. La parte più consistente delle prenotazioni turistiche è ormai alle spalle: molto lieve e pressoché locale infatti il flusso legato alle imminenti festività. È dunque il momento buono per riflettere su quanto fatto e cominciare a progettare la stagione futura, con tutti i buoni propositi per l’anno che verrà.

Secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale, a Marsala sono attualmente presenti 14 strutture alberghiere, 98 extralberghiere e ben 750 affitti brevi. Molti più bassi i numeri di affittacamere, B&b case vacanze. Un’ampia offerta di camere, non sempre commisurata alla reale richiesta. Motivo per cui non tutte riescono a lavorare a pieno ritmo durante l’intera stagione. Le strutture prese in esame sono tutte dotate di Cir, il codice identificativo regionale di cui, in questi ultimi due anni, tutte si sono dovuti dotare. “Si tratta di un adempimento a cui devono adeguarsi tutte le strutture che sono attive nel settore turistico, anche a titolo non imprenditoriale, come nel caso di chi ha semplicemente una casa e decide di affittarla”, spiega Fabio Alba, presidente dell’associazione Strutture Extralberghiere e Affitti Brevi Sicilia.

La normativa entrata recentemente in vigore prevede inoltre le stesse si dotino dei dispositivi che garantiscano la sicurezza degli ospiti. Tra questi rientrano, ad esempio, rilevatori di gas e di fumo ed estintori. La stessa normativa impone il Cin, il codice identificativo regionale. Nella provincia di Trapani sono attualmente registrate presso la Regione 7.833 strutture. Un dato importante, secondo solo alla provincia di Palermo. Ma soltanto il 53% di queste è già in possesso del Cin. È il dato più basso tra le provincie siciliane. “Si tratta di un adempimento dalla procedura abbastanza semplice. Ma chi non si adegua potrebbe andare incontro a sanzioni, anche molto salate, che possono colpire sia chi non lo ha acquisito che chi non lo ha esposto. Invitiamo dunque tutte le strutture a procedere entro la fine del 2024”, aggiunge Alba.

Nel frattempo, per venire incontro alla necessità di programmazione di operatori turistici e amministrazione, l’associazione Strutture Extralberghiere e Affitti Brevi Sicilia, di concerto con Airgest, ha effettuato un’indagine presso i turisti che, nel mese di ottobre, erano in partenza dall’aeroporto di Trapani-Marsala dopo aver trascorso dei giorni di vacanza in zona. L’obiettivo era capire il grado di soddisfazione, preferenze e trend per poter ragionare su come agire nel prossimo futuro. “È il punto di vista del turista che ha già usufruito dei servizi sul territorio. Un lavoro pensato a beneficio di chi lavora nel campo dell’ospitalità, ma anche di chi si occupa di trasporti e per i Comuni, in modo da prepararsi alla prossima stagione basandosi sulla prospettiva dei turisti”, spiega Alba.

A ottobre, periodo di bassa stagione, sono giunte all’aeroporto di Trapani prevalentemente famiglie e coppie, soprattutto over 50 (il 41% degli intervistati). “Potrebbe essere anche un dato positivo per la nostra città che ha un’offerta culturale ed enoturistica che ben si adatta a questo tipo di profilo, spesso anche più disposto a spendere. Sicuramente ad agosto i dati sarebbero stati diversi”, sottolinea Alba. Ad attirarli soprattutto la vicinanza al mare (40% dei casi) e l’aspetto culturale (36,7%). Ma quanto il nostro territorio è davvero attrattivo per loro? Ai turisti è stato chiesto se, in assenza del volo diretto, sarebbero venuti ugualmente. Il 70% degli intervistati ha risposto negativamente. “La presenza dell’aeroporto risulta fondamentale per un’ampia percentuale di intervistati arrivati in Sicilia dal nord Europa. – spiega Alba – Non conoscono il territorio dove arrivano, ma sono attratti dal clima, dalla vicinanza al mare abbinati e da un’offerta allettante della compagnia aerea. Questo ci mette in concorrenza con altre destinazioni con volo diretto”, evidenzia Alba.

Nasce da qui la necessità di intensificare la promozione nei luoghi di provenienza così da rendere distintiva e unica la scelta della provincia di Trapani rispetto ad un’altra qualsiasi destinazione dell’area mediterranea. Ma non solo: avere la consapevolezza che, ad ottobre arrivano turisti alla ricerca di sole, mare e spiagge potrebbe essere utile per individuare risposte adeguate a tali richieste. Ben il 33% degli intervistati ha infatti dichiarato di essere arrivato tramite l’aeroporto di Trapani/Marsala ma di avere soggiornato fuori della provincia. “Non siamo riusciti a intercettare quest’ampia fascia di turisti. Se qui non ci sono le spiagge attrezzate, il turista va dove può trovarle”, commenta Alba.

Un elemento su cui riflettere è dunque la possibilità di superare il concetto di stagione estiva. “Per un lido è complesso rimanere aperto a ottobre, con un afflusso minore di clienti. La stessa cosa vale per i ristoranti. Ma è un cane che si morde la coda. Bisognerebbe attivare una collaborazione fra istituzione e operatori, dove il Comune si preoccupi di destagionalizzare e lo renda noto presso i turisti. Così facendo, è più facile che gli stessi decidano di fermarsi. Per il gestore diventerebbe allora più conveniente allungare il periodo di attività. Se spalmiamo i turisti su sei-otto mesi invece che su tre, anche i prezzi dei ristoranti si abbasserebbero”, continua Alba. Tra gli aspetti maggiormente negativi che vengono evidenziati, spicca la presenza di spazzatura (ben il 50%) a cui si aggiungono la mancanza di segnaletica in inglese e di operatori che parlano le lingue (10%). La valutazione complessiva dei servizi è comunque positiva e ben il 70% ha dichiarato che vorrebbe tornare.

Se lasciamo i voli e facciamo più promozione, questi turisti potrebbero ripresentarsi”, conclude Alba secondo cui il passo prioritario è investire in campagne marketing nelle destinazioni turistiche collegate con l’aeroporto. E allora, ad anno ormai finito, e con un 2025 tutto da scrivere, l’associazione Strutture Extralberghiere e Affitti Brevi Sicilia guarda all’appena rinnovato Distretto turistico Sicilia occidentale con alcune proposte. La prima è quella di spostare la sede e la presidenza presso l’aeroporto Trapani-Marsala. A questo si aggiunge quella di dare la possibilità ai Comuni di gestire una sezione del portale web in maniera autonoma per caricare foto, testi ed eventi. Ed ancora investire parte del budget per la gestione di un welcome desk in aeroporto e per acquistare spazi pubblicitari all’interno dell’aerostazione al fine di promuovere le attrazioni e le attrattive della provincia di Trapani. Infine quarto, ma non meno importante elemento, investire parte del budget per realizzare una rivista turistica per ogni Comune al fine di esprimere la propria identità da utilizzare quando si partecipa a fiere ed eventi di settore. “Bisogna lavorare per ritagliarsi propria identità, per un brand più forte”, conclude Alba.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta