Pro Castellammare: “Celebriamo Giovanni Bosco”, la storia travagliata di un artista in manicomio

redazione

Pro Castellammare: “Celebriamo Giovanni Bosco”, la storia travagliata di un artista in manicomio

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domenica 08 Dicembre 2024 - 07:00

Il pastore e versatile estroso artista Giovanni Bosco, nasce a Castellammare del Golfo nel 1948, proveniente da una famiglia segnata da difficoltà. Nel 1976, durante un soggiorno obbligato a San Benedetto del Tronto, riceve la tragica notizia della morte violenta dei due fratelli, un evento che segna profondamente la sua vita e che lo porterà ad affrontare una serie di vicissitudini, tra cui crisi psicotiche che lo condurranno in manicomio. È proprio in questo contesto che nasce il “Giovanni Bosco Artista“. Nel 2008, durante le riprese del film “Largo Winch” a Castellammare, un aiuto scenografo francese nota i murales e le altre opere di Giovanni Bosco, portando la sua arte all’attenzione internazionale. L’anno successivo, Giovanni muore in ospedale e le sue opere vengono esposte al Museo dell’Art Brut di Losanna, consacrandolo come un esponente significativo di questo movimento artistico.

Per questo motivo il gruppo Pro Castellammare del Golfo propone all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Fausto, di sostenere un percorso espositivo in memoria di Giovanni Bosco, al fine di dare giusto risalto alla sua arte e alla sua eredità culturale: “La sua opera merita di essere celebrata come un importante patrimonio della nostra comunità. Siamo disponibili per un confronto e un approfondimento sulla proposta, affinché si possa realizzare un progetto che valorizzi la figura di Giovanni Bosco e le sue opere“.

A Castellammare del Golfo, città che gli ha dato i natali, sono ancora visibili numerosi murales realizzati dalle mani di Giovanni Bosco. Alcuni di essi sono ancora in buono stato di conservazione, mentre altri rischiano di scomparire a causa del degrado. È fondamentale che la nostra comunità si faccia carico della memoria di questo grande artista, preservando il suo patrimonio culturale. Giovanni Bosco non è l’unico esponente di Art Brut nato in Sicilia. Un esempio di valorizzazione del patrimonio artistico di questo movimento è il caso di Filippo Bentivegna di Sciacca, alla cui comunità è stato regalato il “Castello Incantato”, un museo che raccoglie le sue opere e attira ogni anno migliaia di visitatori.

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