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Paolo Pace: “Stop alla politica clientelare, serve un nuovo progetto per Marsala”

Gentilissimo Direttore,

in questi giorni, a Marsala, viviamo gli esiti di una cronaca penale che si trasforma in cronaca politica e tutto questo merita di non passare sotto traccia non foss’altro perché a breve saremo chiamati a rinnovare, e mai verbo oggi risulta più appropriato, la classe politica dirigenziale della nostra Città. In questa vicenda risalta un fenomeno, la politica clientelare, che ha fatto sempre da collante nelle varie dinamiche della politica locale e nazionale. Giulio Andreotti, dall’alto del suo ineguagliabile pragmatismo democristiano soleva dire che il Papa veniva eletto dal numero dei cardinali e non dallo Spirito Santo. L’ineffabile Totò Cuffaro ne è stato epigono nella nostra Sicilia. Sovente, come cittadini, ci sfugge cosa significhi adottare la politica clientelare come costante parametro dello stare in politica. Significa inserire nei posti giusti le persone sbagliate, nella Scuola, nella Sanità, nella Sicurezza, nella stessa Politica. Che poi hai voglia a fare analisi di sistema se trovi anelli deboli nella catena sociale, specie nei posti dirigenziali. E’ successo, succede (le cronache odierne ce lo confermano) che tu cittadino baratti un favore acquisito, nella maggior parte dei casi un diritto non riconosciuto, con il consenso elettorale.

Nella cittadina in cui svolgevo la mia professione ebbi modo di scoprire un faccendiere politico detto “mille consensi” che millantava ad anziani la capacità di far eseguire un esame in breve tempo (10 giorni) a fronte di una lista d’ attesa ufficiale di tre mesi. Per la cronaca, il tempo reale di attesa, all’ epoca, era di dieci giorni. A suo modo un artista del consenso elettorale. Questo nei piccoli paesi. Constatare questo andazzo in una città come Marsala provoca sanguinamenti culturali ed affettivi. E, caro Direttore, spiace rilevare che, per l’attuale Amministrazione , un movimento politico ha dato il Via al suo successo elettorale. Da qui, da questi dati di realtà occorre ripartire per un’ offerta di qualità politica che non abbia la pretesa di eliminare il fenomeno perché il do ut des, il baratto, nei termini legali e in politica, come nelle varie attività umane, esisterà sempre. E su questa considerazione mi consenta di diffidare dei duri e puri di ogni parte politica. Mi ricordo, per esemplificare, della durezza e della purezza dell’ attuale Presidente del Consiglio che dall’ opposizione sembrava la Giovanna D’Arco delle accise sulla benzina ed ora, dal governo, si ritrova a mediare su tutto. Il punto invece è un altro: adoperarsi affinché questo fenomeno, la politica clientelare, non sia strutturale, determinante, ma residuale nel successo elettorale. La necessità dunque, improrogabile, di sollecitare le migliori risorse civiche e partitiche di questa beneamata città a dare il loro contributo di onestà e soprattutto di competenza. Perché in politica come, ad esempio, nel mio ramo, la medicina, debbo avere la pretesa che il collega, mettiamo chirurgo, non sia soltanto onesto ma anche e soprattutto competente se non voglio sollecitare le mie parti masochistiche nell’atto di affidarmi alle sue mani.

Ecco, caro Direttore, per questo sta nascendo a Marsala un progetto civico e partitico che privilegerà queste componenti dell’onestà e della competenza in un contesto di efficienza amministrativa . Desidera un esempio, tra i tanti ? L’ ottimizzazione dei fondi strutturali europei e nazionali ovvero la capacità reale e non millantata di recepire ma soprattutto di saper fruttare a beneficio della comunità marsalese questi finanziamenti che vedono la Sicilia ricoprire il ruolo di Cenerentola. Dalla politica clientelare alla politica comunitaria. Di questa ne beneficiamo tutti, della prima i soliti noti.

Paolo Pace

già Segretario Pd Marsala

redazione

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