Domanda consapevole e domanda latente: i due pilastri della gestione dei social media

redazione

Domanda consapevole e domanda latente: i due pilastri della gestione dei social media

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giovedì 10 Ottobre 2024 - 09:21

Per chi li osserva da fuori, i social appaiono un mondo incantato, dove basta postare il proprio valore, qualunque esso sia, per essere ricoperti di successo. In realtà per creare video, grafiche e per poter mantenere alto il ritmo di pubblicazioni, ci vuole un sacco di lavoro che non viene mostrato.

In genere aziende, brand e creator si affidano al supporto per la gestione social media da parte di esperti esterni, proprio per via della grande cura e dedizione che richiedono. Non solo: questo mondo richiede conoscenze teoriche e pratiche, essenziali per mettere a punto una strategia e saperla condurre verso il raggiungimento degli obiettivi.

A tal proposito, qui di seguito, illustreremo i principi alla base della creazione di una strategia per la gestione dei social media, e vi mostreremo in che modo l’esperto è in grado di passare dalla teoria all’azione.

Come funziona la domanda nel marketing?

Conoscere la domanda del proprio pubblico è sempre il primo step, sia che vendiate automobili o consulenze fiscali. Non c’è modo di creare contenuti che piacciano, senza sapere a chi sono destinati: la domanda. Nel Marketing, viene definita in molti modi ma, per questo ambito, la suddivideremo in due tipologie: quella consapevole e quella latente.

La prima si riferisce a quando un utente sa esattamente di cosa ha bisogno e si rivolge a Internet, magari sui social media, per cercare il prodotto o servizio desiderato. Questo tipo di domanda è particolarmente importante per le aziende, perché rappresenta un’opportunità per convertire un bisogno in vendita nell’esatto momento in cui il cliente si attiva.

Prendiamo ad esempio il caso in cui cerchiamo un professionista in zona: come ci comportiamo? Prendiamo lo smartphone e sul motore di ricerca digitiamo quello che ci interessa. Lo facciamo perché ci aspettiamo che, premendo invio, riceveremo una serie di suggerimenti tra i quali scegliere: in quel momento, nessun agente commerciale deve convincerci a spendere, perché siamo già convinti di farlo. Ci serve solo la miglior proposta tra le tante per procedere, prima di raffreddarci e rimandare la decisione.

Cosa accade nel caso della domanda latente?

La domanda latente è meno evidente: si manifesta quando l’utente non sa ancora di avere un bisogno. Ed è qui che entra in gioco le capacità delle aziende di anticipare e influenzare le necessità del pubblico attraverso contenuti e stimoli visivi.

I social media, guarda caso, sono l’ambiente virtuale ideale per stimolare la domanda latente. Questo significa che, attraverso una strategia ben curata, le aziende possono far emergere i bisogni dei consumatori, catturando la loro attenzione con proposte desiderabili e interessanti.

Il successo di una gestione dei social media professionale, quindi, deriva dalla capacità di bilanciare la domanda consapevole con quella latente: se da un lato è fondamentale rispondere prontamente alle esigenze esplicite dei consumatori, dall’altro è altrettanto importante creare contenuti che ispirino e attraggano potenziali clienti interessati.

Attraverso il giusto tempismo e l’analisi della domanda, creare contenuti e ipotizzare strategie di acquisizione di nuovi clienti, verrà in modo più naturale. Si tratta della prima parte di lavoro ma è già un grande passo in avanti per iniziare, nonché il più importante da compiere per ottenere risultati.

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