Schifani a Palazzo Chigi per l’allarme Siccità: chiesti ulteriori finanziamenti

redazione

Schifani a Palazzo Chigi per l’allarme Siccità: chiesti ulteriori finanziamenti

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giovedì 08 Agosto 2024 - 10:33

Nella riunione di martedì pomeriggio a Palazzo Chigi, si è discusso dell’emergenza siccità in Sicilia e del progetto presentato dal commissario regionale per l’emergenza, il presidente della Regione Renato Schifani. Secondo fonti vicine al dossier, la Protezione Civile, rappresentata dal Capo del Dipartimento Fabio Ciciliano e dal commissario all’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua, collaborerà con Schifani per definire le priorità e affrontare questa crisi. L’intervento richiederebbe il coinvolgimento del Governo che contribuirà finanziariamente una volta che il piano sarà stato approvato da tutti e tre i soggetti. Alla riunione ha partecipato, tra gli altri, anche il Ministro Nello Musumeci, oltre a Lollobrigida e Salvini.

Proprio nei giorni scorsi ci fu una polemica tra Schifani e Musumeci – per il vero sono entrati in contrasto più volte e su più temi – in merito alla fuga o meno dei turisti dall’isola per l’emergenza acqua. Per il vero – e lo possiamo dire testimonianze alla mano – i turisti che vengono nelle nostre città lamentano la scarsa presenza di acqua nei bar, ristoranti e b & b che spesso si viene a creare, magari non per colpa dell’esercente o del gestore della struttura ricettiva che deve correre ai ripari con non poche difficoltà. Intanto il neo assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, sostituto di Luca Sammartino (dopo la vicenda giudiziaria per infiltrazioni della criminalità organizzata e corruzione) a margine della cerimonia di giuramento all’Ars, ha ricordato che ci saranno “… una serie di ristori per gli agricoltori danneggiati sono già stati approvati dall’Ars relativamente alla zootecnia, al fieno e all’approvvigionamento idrico, che per il comparto zootecnico ha un volume gestibile – ha detto -. Per l’agricoltura i volumi idrici in gioco sono tali che se non c’è acqua negli invasi è difficile intervenire. Occorre anche una nuova cultura contro lo spreco, che parta dalle scuole: l’acqua è un bene limitato e questo comporta che i costi da sostenere siano superiori. Mantenere i dissalatori in funzione anche quando manca l’acqua, ha un costo, ma ci dobbiamo abituare a spendere un po’ di più rispetto al passato”.

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