L’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo continuerà il servizio di Radioterapia. Questo quanto assicurato dal direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, dopo i dubbi sollevati dai sindaci di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, e di Marsala, Massimo Grillo. Terminata la convenzione con il Centro di Medicina nucleare San Gaetano di Bagheria e ultimata la formazione del personale dell’Asp, Croce ha precisato che “dal 1° luglio prestiamo questo tipo di cure ai pazienti con le stesse modalità di prima e soprattutto grazie a una equipe specialistica interamente costituita da personale dipendente dell’azienda”.
Sul caso abbiamo sentito il dottor Nicolò Di Giovanni, presidente del Comitato Pro Abele Ajello, nato pochi mesi fa con lo scopo di tenere informata la cittadinanza sulle sorti del nosocomio. “Sicuramente la convenzione – spiega Di Giovanni – è stata vantaggiosa per la partenza del servizio. La sensazione però è che ormai fosse diventata abbastanza comoda per la clinica che forniva il servizio ma abbastanza onerosa economicamente”. “Ho vissuto personalmente – prosegue il presidente del Comitato – un caso di un paziente che doveva essere preso in carico per fare radioterapia per un tumore polmonare, ma non lo hanno voluto prendere perché ‘poi interromperemo il servizio, non sappiamo a chi lo lasceremo e se chi ci sostituirà sarà valido’. Prima o poi questa convenzione doveva finire, la sensazione è che la clinica di Bagheria avrebbe gradito continuarla ancora per un po’. L’azienda invece avendo un proprio personale assunto che sostituiranno i convenzionati che venivano andrà a risparmiare. Conquistare un’autonomia è abbastanza importante. Al momento c’è tanta gente che afferisce a Mazara, l’ipotesi di chiudere la radioterapia non era gradevole. Qui arriva gente non solo da Mazara, ma anche da Marsala, Castelvetrano e Trapani”.
C’è un’altra questione che però il dottor Di Giovanni vuole sollevare: “Anche Trapani preme per avere una Radioterapia. Il problema vero è che secondo il decreto ministeriale 70, una Radioterapia deve essere prevista per un bacino d’utenza di 600mila abitanti. La nostra provincia ne conta circa 450mila. Sarà possibile averne due, con una deroga? Oppure l’attivazione a Trapani potrebbe essere un elemento per chiudere quella mazarese? A livello regionale bisognerebbe cominciare a valutare questa situazione”. Nei suoi pochi mesi di vita, il Comitato Pro Abele Ajello ha già raggiunto risultati importanti: “Abbiamo avuto un riconoscimento da parte del vicepresidente della Commissione Sanità Regionale, che è venuto a trovarci nella nostra sede e ha preso un impegno: quando si comincerà a ridiscutere la riorganizzazione sanitaria e il nuovo piano sanitario regionale saremo interpellati e non si faranno dei blitz contro i quali poi non ci sarebbe più nulla da fare. Anche il direttore generale Croce pare molto disponibile al dialogo”.
Sul futuro, Di Giovanni è chiaro: “Abbiamo posto degli obiettivi precisi: va riorganizzata la Medicina, non è possibile che adesso ci sia un solo medico, perché il facente funzioni per il momento si è dimesso, a gestire un reparto così delicato come la Medicina. Abbiamo degli obiettivi ben precisi: 1- rendere operativa e tranquilla la Radioterapia; 2- attivare immediatamente la Rianimazione; 3- fare i concorsi, perché non è ammissibile che non ci sia un primario a gestire il reparto, un reparto senza primario è come una nave senza capitano; 4- rendere operativa la Chirurgia, soprattutto a orientamento oncologico, smettendola con questa manfrina se il primario sia effettivo, se è condizionato o non è autonomo, una manfrina architettata a livello politico per privare Mazara di un chirurgo di fama. E non ultimo, che ci sia una rotazione, una turnazione dei capi dipartimento, perché stiamo assistendo a capi dipartimento che gestiscono più potere dello stesso direttore generale”.