Vandalizzato il murale dedicato a Denise Pipitone, Coronetta: “Si faccia chiarezza”

redazione

Vandalizzato il murale dedicato a Denise Pipitone, Coronetta: “Si faccia chiarezza”

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lunedì 04 Marzo 2024 - 07:00

Si faccia chiarezza e ci si attivi nel trovare i responsabili del deturpamento del murale dedicato a Denise Pipitone proprio il giorno del suo compleanno l’anno scorso, posto sotto i portici del Seminario di Mazara, fatto a brandelli durante la notte, lasciando il muro dove era apposto vuoto. Un vuoto che é molto di più di un pugno nello stomaco”. Sono le parole della consigliera comunale di Mazara del Vallo, Antonella Coronetta, dopo l’ennesimo atto vandalico nei confronti dell’opera dell’artista Fabio Ingrassia che aveva ritratto la piccola Denise scomparsa il 1° settembre 2004 dalla Città del Satiro.

“Tutti bravi ad apparire in  televisione e durante le manifestazioni ma poi quando accadono episodi sconvolgenti che turbano la sensibilità nessuna vicinanza si mostra verso il dolore di un padre ed una madre che ancora oggi attendono di sapere la verità della propria figlia di appena quattro anni, scomparsa il 1 settembre 2004  e ad oggi ancora non ritrovata – scrive ancora la consigliera -. Si tratta di un atto osceno che in questi mesi si é ripetuto più volte, e questo nel silenzio di chi invece deve fare sentire la propria voce e condannare il vile gesto. Bastava anche mettere una telecamera  e individuare i soggetti a cui dava fastidio”.

“Lo stesso artista marsalese Fabio Ingrassia che lo aveva realizzato si è reso disponibile a crearne un altro, e allora che l’Amministrazione comunale si attivi subito, in accordo con la famiglia, affinché venga trovato un posto idoneo e più sicuro affinché il murales venga nuovamente riprodotto. Ci sono ferite che la comunità mazarese tutta vive e mai si rimarginano, Denise è figlia di tutta la Città che ancora attende la verità e spera nel suo ritrovamento  e non si può tollerare altro. La solidarietà ai suoi genitori e alla sua famiglia va dimostrata con i fatti“, dice infine Coronetta.

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