Rifiuti, smaltimento e costi. Questo è il sunto di un altro, l’ennesimo, problema che vive la Sicilia da decenni. Il direttivo Anci Sicilia affronta la tematica intervenendo a Palermo alla conferenza di presentazione del Dossier dell’Associazione dei Comuni “sull’anomalia siciliana del costo dei rifiuti in Sicilia”. Lo studio – firmato dai tecnici Roberto Cavallo, Giovanni Giarelli e Raphael Rossi – contiene un’analisi comparativa delle spese sostenute dai Comuni siciliani per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti rispetto al resto d’Italia. L’Anci ha presentato inoltre un ricorso all’Agcm – Autorità garante della concorrenza e del mercato – per comprendere se, sulle tariffe di conferimento che lievitano, incidano delle distorsioni di mercato che derivano da posizioni predominanti degli operatori privati delle discariche.
QUI IL DOSSIER:
“Bene che si vada avanti sui termovalorizzatori, ma in Sicilia sui rifiuti rischiamo un nuovo pericoloso paradosso: mentre il medico Regione studia la cura per gli extracosti, il paziente, e cioè tutti i 391 Comuni siciliani, muore. Oggi come Anci lanciamo da Palazzo dei Normanni un nuovo grido d’aiuto per scongiurare l’aumento delle tasse. La Regione deve riconoscere ai Comuni, al più presto, le risorse per compensare i rincari vertiginosi dei costi di conferimento in discarica. L’Assessorato all’Energia ci aveva assegnato 45 milioni che poi sono stati revocati, adesso ne servono almeno 60. Non c’è più tempo, solo con queste risorse potremo evitare, nuovi pesanti aumenti della Tari sulle spalle delle famiglie siciliane, già provate dal caro vita”, ha dichiarato il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro del direttivo Anci Sicilia.
Dal dossier si evince che il 70% dei comuni siciliani ha superato il 65% di raccolta differenziata, ovvero si è passati da 32 comuni nel 2017 a 274 comuni nel 2022 che superano il 65%. Per raggiungere gli obiettivi di norma, almeno il 65% di riciclo, lo scenario deve prevedere una raccolta differenziata superiore all’80%.
L’associazione dei comuni ha anche presentato un ricorso all’Antitrust nel quale fanno notare che la tariffa per il conferimento in discarica è passata dai 112 euro per tonnellata del 2014 ai 380 euro per tonnellata del 2023 e c’è chi parla addirittura di 450 euro a tonnellata. Secondo i dati dell’Anci Sicilia, in Piemonte la tariffa media per conferire i rifiuti in discarica va dai 90 ai 120 euro, in Sardegna è di 97 euro, in Toscana si aggira attorno ai 150 euro. Per fare un esempio, un chilo di rifiuti indifferenziati in discarica costa 0,38 centesimi, mentre un chilo di arance ne costa 0,40.
Si parla di costi di milioni e milioni di euro. A Catania addirittura si arriva a 14 milioni, una voragine per i nostri bilanci. Nel 2022 era di 396 euro la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2022 da una famiglia siciliana. In Provincia di Trapani la media TARI del 2022 era di 412 euro.
(foto di archivio)