Sulla sanità in provincia ci scrive l’ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo.
Egregio direttore,
la sanità della provincia è ancora purtroppo nell’occhio del ciclone per problemi di corruzione. Nel 2020 è stato arrestato e condannato a diversi anni di galera il direttore generale Damiani, adesso il suo direttore sanitario Oddo, che nel frattempo era stato nominato commissario quindi con pieni poteri di gestione, arrestato insieme a dirigenti e funzionari dell’Asp. Sembra incredibile ma vero. Invece di occuparsi di potenziare gli ospedali e i servizi territoriali per farli funzionare meglio, perdevano tempo a fare favori a destra e a manca in cambio di benefici.
Adesso si capisce meglio, perché la sanità in questa provincia negli ultimi anni nonostante l’impegno profuso dalla maggior parte dei medici, infermieri, tecnici e amministrativi va sempre peggio. Sono stati chiusi reparti e servizi, altri sono tenuti aperti anche se con pochi pazienti, l’organizzazione degli ospedali è ancora quella del secolo scorso, piccoli reparti l’uno spesso fotocopia dell’altro, magari per tenere un posto di primario o di responsabile, o far contento il sindaco o il politico di riferimento Negli ospedali ci sono sempre meno posti letto, sono meno della metà di quelli spettanti e necessari per poter curare la maggior parte di patologie, a Marsala meno di un terzo e oltretutto sono meno rispetto al periodo pre Covid.
Tutto questo non dipende solo dalla carenza di medici come vorrebbero far credere, ma soprattutto dalla cattiva organizzazione, dalla scarsa capacità dei vari direttori generali e sanitari, dal sistema clientelare che li fa sentire spesso padroni e non al servizio della collettività. Chissà se tutte le illegalità commesse sono solo per interesse personale o per fare favori al/ai politico/i di riferimento, perché da loro sono stati scelti e a loro rispondono. Finché la politica ha una visione clientelare e agisce di conseguenza, non c’è speranza in questa regione e in questa provincia, perché non cercherà sempre il medico, il dirigente migliore ma il più fedele, il più accondiscendente.
Nel frattempo la gente muore perché non ha servizi e i medici più bravi vanno via o non si presentano ai concorsi. Ma in tutto questo sfacelo il governo regionale che sceglie i vertici delle aziende sanitarie e decide l’organizzazione del servizio soprattutto quello ospedaliero sta in silenzio, del resto ancora non ha scelto i nuovi direttori generali perché le varie forze politiche di maggioranza non hanno trovato l’accordo come spartirsi i vari posti. Fino a quando predominerà questo sistema clientelare è difficile che ci sia una sanità di qualità alta. Mi auguro che questo sistema ammalato possa essere smantellato, ma la magistratura e le forze investigative a cui va il mio plauso, debbono puntare più in alto, ai mandanti dello sfacelo e i cittadini pretendere dai politici una sanità molto più funzionante e non favori. Pretendiamo più posti letto, più reparti e di eccellenza, più servizi di qualità, tempi d’attesa fisiologici per i ricoveri programmati, per le visite, per gli accertamenti diagnostici, più prevenzione e riabilitazione e tanto altro.
Difendiamo la sanità pubblica, servizio essenziale per tutti.
Alberto Di Girolamo
Finalmente tutto ciò che è reale viene alla luce. Speriamo che si faccia tanta pulizia.
Giornalisti come Lei scrivano e scrivano tutto ciò che sia sapeva, si sa e si saprà.
Condivido ,pienamente, quanto riferisce Alberto Di Girolamo. Siamo arrivati allo sfacelo . È necessario che il Signor Ministro della Salute invii in questa provincia un pool di ispettori, perché indaghino su quanto successo e prendano gli opportuni provvedimenti. È necessario, inoltre, un movimento spontaneo della popolazione ,che deve scendere in piazza e chiedere l’ azzeramento dei vertici attuali , che non godono più la fiducia dell’ utenza. Molte sono le cose da fare ,dalla riapertura degli Ospedali e Reparti all’ assunzione dei medici e infermieri, dalla trasparente acquisizione di strumenti e dispositivi all’ affidamento dei servizi ospedalieri. È gigantesca la lista delle cose da fare, ma con le risorse nazionali e regionali a disposizione e , soprattutto, con dirigenti seri, professionali e onesti, la Sanità in questa provincia assumerà un volto nuovo. Lo slogan è uno ed uno solo ” la politica non deve entrare nella Sanità”.