Ci scrive, puntando l’attenzione sulle condizioni del cimitero di Marsala, l’ex assessore Salvatore Adamo.
Gentile Direttore,
in questa città tutto è diventato difficile e ogni giorno non fai altro che leggere su tutti i media, contestazioni di ogni tipo contro questa amministrazione comunale.
Le sembrerà assurdo quello che sto per scriverle, ma
…dopo aver sepolto la mia adorata mamma a terra (cosi come da lei voluto), ho voluto fare io il disegno della lapide in modo che fosse diversa dalle altre, era solo un grande cuore in marmo spezzato in due, dopo qualche settimana trovo la lapide con un pezzo del disegno spezzato e mancante della parte danneggiata. Pur cercando in tutti gli angoli non ho trovato il pezzo mancante.
Faccio ripristinare la lapide e dopo neanche un mese il disegno viene spezzato ancora più sotto, in entrambe le occasioni porto a conoscenza l’ufficio cimiteriale e con i miei fratelli decidiamo di modificare il disegno iniziale.
10 giorni fa, vado al cimitero e scopro che la lapide a muro di mio fratello Salvatore deceduto a 4 anni nel 1956, io sono nato dopo, era mancante del marmo di sostegno dei portafiori che erano in rame, e constato che la lapide di una bambina sistemata sotto era stata tolta e messa da parte. A tal punto, chiamo uno degli addetti al cimitero e gli faccio constatare la mancanza, per tutta risposta questi mi dice che è stata colpa del ferro arrugginito della lapide di mio fratello, un ferro per armatura del diametro tra 6/8 mm. e della lunghezza di 8,5 centimetri, faccio notare al dipendente comunale che non è solo impossibile che il danno sia dovuto al ferro ma soprattutto gli faccio constatare che in tutta la zona non si trovava il marmo di sostegno ne tantomeno i portafiori, per risposta ricevo solo un ‘Mah!!!’
La cosa che mi fa ancora rabbia è che ho comunicato il tutto all’Assessore del settore che si riservava di constatare personalmente l’accaduto.
Dopo qualche giorno di silenzio assoluto, richiamavo l’assessore il quale sembrava leggere un copione già sentito e cioè che era colpa del ferro; tale affermazione mi obbligava a dirgli che nella mia carriera di poliziotto, non ho mai indagato un ferro di muratura per danneggiamento e furto, facendogli presente che anch’io ho fatto l’amministratore e tra le deleghe assegnatemi vi era anche quella cimiteriale.
Gli ho rappresentato che gli amministratori non sempre debbono difendere gli interessi dell’ente, ma qualche volta anche quella dei cittadini che gli hanno permesso di avere quella poltrona.
Sa a quanto ammonta la spesa per il ripristino? Appena 50 €uro per me, ma per loro appena 20 €. potendo fruire di un manovale della ditta che ha l’appalto per la messa in sicurezza dei loculi.
Certamente provvederò personalmente a far riparare quanto danneggiato e sottratto, ma penso a quanti cittadini sono costretti a credere anche l’impossibile da parte di amministratori, che potrebbero fare tutti i mestieri all’infuori che amministrare una città come la nostra ormai privata di tutto.
Salvatore Adamo