Il Mediterraneo agitato e la guerra infinita tra Israele e Palestina

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Il Mediterraneo agitato e la guerra infinita tra Israele e Palestina

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martedì 10 Ottobre 2023 - 06:45

Dopo la guerra in Ucraina, nessuno sentiva l’esigenza di un nuovo fronte di morte e devastazione. Purtroppo, però, il Medio Oriente si conferma in uno stato di tensione perenne, sempre pronta ad esplodere. Le immagini trasmesse in questi giorni fanno tanto male, ancora una volta. E consegnano all’attenzione degli osservatori internazionali uno scenario sempre più complesso, in cui le grandi potenze hanno già lasciato intendere con chi si schiereranno, misurando in casa d’altri la propria capacità bellica.

Come spesso accade, è più facile cercare colpevoli a cui addossare responsabilità, che soluzioni per risolvere i problemi. Eppure, trent’anni fa, gli storici accordi sottoscritti ad Oslo avevano fatto pensare che si fosse finalmente vicini a una soluzione alla questione mediorientale, che avrebbe dovuto portare alla ri-nascita dello Stato di Palestina a 40 anni dalla sua soppressione, decisa a tavolino dalla comunità internazionale. Col senno di poi, ci ritroviamo a dire che Oslo fu solo una grande illusione, che poi si infranse contro una serie di eventi sfavorevoli (dall’omicidio di Rabin in poi) che determinarono nuove escalation belliche e un riallontanamento irreversibile tra le parti in seguito alla strage delle Torri Gemelle. Difficile immaginare come finirà questa volta. Probabilmente, non andrà molto diversamente dal passato: settimane o mesi di interventi militari più o meno mirati delle forze armate israeliane, rappresaglie palestinesi, ulteriori interventi israeliani, altre rappresaglie palestinesi. In mezzo, uno stato di tensione strisciante destinato ad allargarsi a macchia d’olio fino ad alzare ulteriormente la temperatura del nostro Mediterraneo, già particolarmente agitato.

Qualcuno, in un tempo lontano, scrisse che gli uomini non sanno far tesoro degli errori del passato, finendo ciclicamente per ripeterli. Probabilmente perchè non sono capaci di fare diversamente. O, semplicemente, perchè non vogliono.

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