Peppe Grisafi: “Tante emozioni con Garrone a Marsala per Io Capitano”. L’intervista

redazione

Peppe Grisafi: “Tante emozioni con Garrone a Marsala per Io Capitano”. L’intervista

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venerdì 15 Settembre 2023 - 07:00

“Io Capitano” di Matteo Garrone girato anche a Marsala, si porta a casa il Leone d’Argento di Venezia alla regia per un film attuale che racconta l’odissea di Seydou e Moussa che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa con un sogno, diventare star della musica. Un viaggio attraverso gli orrori del deserto e del mare che le nostre coste conoscono molto bene. A fare parte della troupe di Garrone, il marsalese Peppe Grisafi, già assistente alla regia per molte serie tv Rai e oggi coordinatore extra, ovvero colui che si occupa dei casting di attori generici e comparse in Sicilia. Lo abbiamo intervistato.

Con “Io Capitano” arriva una grande soddisfazione professionale. Come è arrivata?

Una grandissima soddisfazione. Ho una lista di registi con cui avrei voluto lavorare in questi 14 anni, Virzì, Ozpetek, Garrone e Sorrentino. Un amico mi aveva fatto sapere di un film che si sarebbe girato a Marsala, poi mi hanno contattato. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato fosse un capolavoro, sin da subito ho notato la forte soggettività, i tanti punti di vista del protagonista che rendono partecipe lo spettatore; molto intense le scene girate sulla barca con la camera a mano, abbiamo pianto. Un particolare che mi ha colpito: gli attori non conoscevano la parte, Garrone spiegava tutto sul set, andava a braccio.

Qual è stato il tuo ruolo attivo nel set marsalese?

Occupandomi delle figurazioni, ho cercato tutti i membri del barcone, impresa non facile districarsi tra autorizzazioni e passaporti, ma ce l’ho fatta: sono stati circa 80 i figuranti, alcuni neonati con le mamme, tutti immigrati regolari sul territorio. Gente che per girare le scene si è sentita anche male perchè ha rivissuto il dolore del viaggio.

Perchè Marsala come set siciliano?

Questione di logistica. Per inscenare lo sbarco è stata scelta la costa di Bue Marino a Favignana. Così è stato più semplice trovare una location vicina per tre settimane. Da Marsala abbiamo registrato parte del viaggio dalla Libia e il soccorso in elicottero.

Quanto spazio ha avuto la tua creatività durante le riprese?

Il mio ruolo è più tecnico ma la parte difficile è stata trovare le persone che avessero le facce giuste, gli sguardi che Garrone cercava ed essendo tutti immigrati non potevano che essere ‘nella parte’, hanno rappresentato la loro vita.

Dopo tante serie tv arriva il Grande Schermo. Quali sono i prossimi impegni e i prossimi obiettivi?

Dovrebbe arrivare nelle sale un altro film che abbiamo girato tra novembre e dicembre 2022 a Castellammare e ad Alcamo. E’ in lingua inglese, tratto da un romanzo di Meir Shalev per la regia di Giulio Chiesa, ambientato nell’Israele degli anni ’30. Altro lavoro non facile per me, trovare gente madrelingua ed ebrea. Mi sono recato persino alla base militare di Comiso. Alla fine ho trovato una ragazzina di Marsala che parla inglese. Il prossimo obiettivo è lavorare più a lungo con Ozpetek, con lui ho girato per due giorni in “La dea fortuna” e con Virzì con cui ho fatto due settimane di riprese. Nel suo “Tutti i santi giorni” mi si vede nella scena del matrimonio. Poi ci sarebbe Sorrentino…

Le produzioni cinematografiche che puntano alla Sicilia, secondo te, possono accrescere il cosiddetto ‘cineturismo’?

Secondo me sì, ma ci vogliono più finanziamenti. Perchè molte produzioni restano per poco tempo. E poi ci vorrebbero più controlli da parte della Regione siciliana e della Film Commission, ci vuole più tutela per i lavoratori residenti nell’isola. Per regolamento infatti, le produzioni che girano su un territorio hanno l’obbligo di assumere una percentuale specifica di tecnici del posto. Ma non sempre è così. E’ bene che ci siano prima degli accordi controfirmati.

… per questo come professionisti del cinema vi siete uniti per creare un’associazione forte?

L’Associazione West Sicily fondata dal location manager Ivan Fernandes è nata con questo intento.

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