” Non si vuole dare proprio tregua alla laguna della riserva dello Stagnone !!!”
E’ quanto afferma in una nota il circolo di Legambiente di Marsala Petrosino.
“Abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Comune di Marsala ha stipulato un accordo con la ditta Autoservizi Salemi per i collegamenti giornalieri fra il centro città e l’aerostazione “Vincenzo Florio” e, …udite udite, è stata prevista una fermata lungo la strada comunale sterrata che porta alla zona del kite surf (ormai la chiamano così dopo l’occupazione manu militari). Non siamo certo contrari al potenziamento del trasporto pubblico, se serve a chiudere al traffico veicolare una zona che, quotidianamente, in barba ad ogni regolamento, viene invasa di auto, camper ed ogni altro mezzo di trasporto inquinante.
Il trasporto pubblico dal centro città al quartiere di Birgi, potrebbe essere una buona idea per i turisti e gli abitanti, ma ci pare più utile che la fermata fosse prevista nel centro abitato (cosa che fra l’altro già fa la linea urbana N.4). E che, anzi, la strada sterrata pensata dal comune fosse del tutto chiusa al traffico, cosa che invochiamo da tempo. Il futuro dello Stagnone, è legato ad una sua fruizione sostenibile, cosa che purtroppo, gli amministratori marsalesi non perdono occasione di ignorare, ed è necessario cambiare rotta immediatamente.
Dobbiamo assolutamente evitare di radere al suolo la Riserva come è stato già fatto con il litorale sud della città ormai ridotto ad una accozzaglia di lidi ed abitazioni. Non vogliamo lasciare alle prossime generazioni una città senza la sua zona di territorio più bella, che diciamo con malcelato orgoglio.. “che ci invidiano tutti”, né farne un ginepraio di chioschi per gozzovigliare a volontà alla faccia della natura che sarà utilizzata come un bellissimo schermo da osservare con un calice in mano e la musica a tutto volume nell’orecchio. Poi appena sarà tutto distrutto, non basterà cambiare canale per vedere un altro documentario, si spegnerà lo schermo e basta “
Il Presidente Ing. Giuseppe Marino (Circolo Marsala-Petrosino)
Come non essere d’accordo… si sta sistematicamente distruggendo con ogni mezzo lo Stagnone… proliferazione di chioschi, smantellamento di splendidi vigneti, fruizione solo per la saga e il rito dell’aperitivo condito da musica ad alto volume, kitesurfisti provenienti soprattutto dall’estero che si sistemano ovunque e senza alcuna regolamentazione e senza rispetto spesso delle normative e delle più elementari norme di igiene e smaltimento dei rifiuti, tutto con la neanche tanto tacita approvazione di gran parte della popolazione locale che, a tal proposito, pecca di scarsa lungimiranza e precario senso di affezione alla propria terra… in questo caso dovrebbero essere le amministrazioni locali e gli enti di tutela, a tutti i livelli, a farsi carico dei provvedimenti necessari…
Ma davvero, nella nostra terra, non siamo capaci di proporre, organizzare e regolamentare?
Tutto quello che leggo è semplicemente PRO o CONTRO.
Davvero non è possibile sfruttare le particolarità del territorio per ottenere anche un ritorno economico? Ovvio che non si possono accettare …vandali. Ovvio che si debbano mettere dei paletti. Ma nemmeno si può demonizzare tutto quello che accade allo Stagnone impedendo qualunque attività.
La bestialità Umana non ha limiti!
D’accordo al 100% su quanto espresso dal presidente di lega ambiente, ingegniere Marino a proposito del l’agonia, dico io, dello stagnone di marsala che avrebbe le ore contate se non si porrà un freno e il ritorno al passato circa al fine di impedire lo sconsiderato e “criminale” uso del territorio della laguna dello stagnone.
Questa è un’area protetta da non contaminare né tantomeno da assoggettare agli appetiti speculativi di imprenditori (spesso extraterritorial) che con il consenso della pubblica amministrazione vanno in barba alle norme di tutela ambientale. Gli studiosi lo dicono in tutte le salse che la laguna dello stagnone sta soffrendo perchè l’uomo gliha sottratto quei delicati elementi di equilibrio naturali cha da millenni lo hanno reso “fertile”, ricco di biodiversità e crocevia di nummerose specie di volateli. Cosa sta succedendo oggi? La condanna a morte, senza appello, di un’area lagunare come poche si possano contare nella penisola che tutti ci invidiano e che noi, masochisti, ci vantiamo di distruggere; questa è la parte più incomprensibile di un popolo, che si crede emancipato e intelligente, ma che, in definitiva, è “rozzo” e inconcludente, lasciandosi ammaliare dai facili guadagni a scapito della natura che un giorno presenterà un conto salato, però sarà troppo tardi. Invoco l’intervento delle autorità preposte alla salvaguardia di quest’area protetta e, se si è incorsi in violazione delle leggi dello stato, a quella giudiziaria. Chiedo all’ingegniere Marino una raccolta firme per bloccare questo strapotere nell’assegnazione di concessioni e la rimodulazione di quelli in uso (che noon sono perpetui).