Ciminnisi (M5S) chiede che la nave romana si trasferisca da Marsala a Marausa

redazione

Ciminnisi (M5S) chiede che la nave romana si trasferisca da Marsala a Marausa

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martedì 11 Luglio 2023 - 01:35

“Ha resistito quasi duemila anni nelle acque del mare di Marausa, la nave oneraria romana in questi giorni in fase di recupero, ma non ne conosciamo il destino nell’immediato futuro dei prossimi anni”. Ad affermarlo è la deputata regionale del M5S Cristina Ciminnisi che, in un’interrogazione, chiede di conoscere il futuro del cosiddetto “Relitto Brascia” dal nome del sub che per primo lo individuò a pochi metri dalla costa di Marausa Lido e fa una proposta: il posizionamento della nave da Marsala a Marausa.

“Ci sono voluti più di 20 anni per indicare nel Baglio Anselmi di Marsala il luogo di musealizzazione della nave oneraria individuata nel mare di Marausa nel 1999, mentre parte di quel carico di anfore è al Museo Pepoli di Trapani. La comunità di Misiliscemi si chiede se per questo secondo relitto, di grande valenza storico archeologica, sia stata presa in considerazione l’ipotesi di una collocazione museale proprio a Marausa”, afferma la Ciminnisi. In particolare la sede potrebbe essere quella del Parco del Baglio di Torre Marausa.

La deputata si chiede se, oltre al finanziamento di 500mila euro per il recupero del relitto, non ci siano ulteriori indicazioni su interventi successivi di primo trattamento conservativo, consolidamento e restauro definitivo. Già anni fa la nave romana, prima ancora della nascita del Comune di Misiliscemi, era oggetto di contesa tra Marsala e Trapani. O meglio, il capoluogo di Provincia riteneva opportuno far rientrare la nave romana in Città, in uno spazio museale navale di prossima costruzione.

Nel territorio trapanese infatti, è Capo Boeo a vantare uno dei musei navali – e quindi dotati di tutto l’occorrente, anche relativo all’aerazione, per la conservazione dei relitti recuperati dal mare – più importanti del Mediterraneo.

E Marausa non è molto distante dal territorio lilybetano, considerando che una parte della spiaggia è ancora territorio marsalese. Al momento quindi, appare evidente come non ci sia alternativa alla conservazione della nave romana, in vista probabilmente di una nuova collocazione.

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