«Non è più ipotizzabile allungare ancora i tempi d’attesa per il rilascio dell’autorizzazione sanitaria per l’erogazione dell’acqua dal lago Arancio, nell’Agrigentino: 21 milioni di metri cubi per gli agricoltori della Valle del Belìce che abbraccia le province di Trapani. C’è il serio rischio che il comparto agricolo registri gravi danni al raccolto».
È quanto afferma l’onorevole Nicolò Catania (FdI) che sta seguendo la vicenda del Consorzio di bonifica “Agrigento 3” al quale si stanno rivolgendo centinaia di agricoltori per ottenere l’acqua della condotta per irrigare. L’onorevole Catania oggi ha avuto una interlocuzione telefonica con Maurizio Costa, dirigente generale del dipartimento regionale acque e rifiuti.
«La vicenda è legata alla presenza della “algae bloom” nelle acque del lago e riscontrata dall’Arpa – spiega l’onorevole Catania – da marzo è stato attivato un monitoraggio attento ma la mancata autorizzazione sanitaria da parte dell’Asp Agrigento oggi blocca la stagione irrigua del Consorzio, mettendo in ginocchio un intero comparto». E l’onorevole Catania aggiunge: «Lo stesso problema, lo scorso anno, fu riscontrato nella diga Rubino, nel Trapanese, superato con un’autorizzazione emessa con prescrizioni precise da parte dell’Asp Trapani».
L’acqua erogata dal Consorzio è utilizzata dagli agricoltori per colture arboree, come ulivi e vigneti, con impianti di irrigazione, di solito, “a pioggia”. Quindi l’acqua non ha contatti diretti coi frutti.
foto di Michele Gigliotta
forse voleva dire a goccia… perché a pioggia si ha il contato con i frutti.