Pd: “i quartieri popolari di Marsala sono in stato di abbandono”

Gaspare De Blasi

Pd: “i quartieri popolari di Marsala sono in stato di abbandono”

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giovedì 24 Novembre 2022 - 07:24

Sulla situazione e sullo stato di abbandono, secondo il Pd, in cui versano alcune zone del marsalese, intervengono i democratici del circolo lilybetano. La segreteria del partito che si è articolata in dipartimenti per lo studio di varie situazioni locali, dopo avere incontrato in pubbliche assemblee i cittadini e gli interessati ai vari settori, ha deciso di individuare documentandole con foto circostanziate da inviare alla stampa, alcune criticità del territorio.

“C’è dell’altra Marsala e a dire il vero ve ne sono molte – afferma una nota della segreteria del circolo Pd di Marsala -, c’é un centro storico e oltre cento contrade. Ci sono i quartieri popolari, alle porte della città, dove molti passano, guardano e si girano dall’altra parte. Laddove la bruttezza diventa abitudine, gli accumuli di immondizia sono ornamento e parte del contesto paesaggistico. Qualcuno risponde “la spazzatura”? C’é sempre stata… E quindi, con la rassegnazione tipica a cui siamo abituati non diventa necessario nemmeno sollecitare l’amministrazione, che dimentica, puntualmente, di occuparsi dei quartieri più a rischio, in cui non passano le spazzatrici, in cui non si sistemano gli impianti illuminanti o i tombini”.

Per la verità la nostra testata si è più volte occupata dei quartieri popolari sollecitando l’intervento pubblico per rimuovere le criticità. Ultimamente ci siamo occupati della via Istria. L’amministrazione ha tentato dall’inizio del suo insediamento alcune soluzioni che non hanno portato i risultati sperati. Ricordiamo, sempre nei pressi di Viale Regione Siciliana, una sorta di isola ecologica mobile che però, dopo essere presentata con tanto di visita sul posto anche del sindaco, è stata rimossa perché i cittadini della zona non la utilizzavano.

“Erano state tante le promesse fatte in campagna elettorale – continua la nota del Partito Democratico -. Le isole mobili, pensate subito dall’amministrazione, che immediatamente rallentarono quel processo di educazione alla raccolta differenziata e all’uso dei mastelli che pazientemente si stava avviando. I residenti ci raccontano che i rifiuti vengono depositati anche durante la notte, da auto e camion che passano dalla strada. Entrare nel quartiere é facile. Ancor più facile è abbandonare i rifiuti lungo la strada. Nessun controllo, nessuna video sorveglianza. In quelle vie, in quelle aiuole, in quelle case che si affacciano nel parco di immondizia, ci vivono famiglie con bambini, con anziani, con diversamente abili, che come tutti i cittadini e le cittadine marsalesi hanno diritto a poter trascorrere parte della giornata all’aperto, sotto quei due o tre alberi ancora rimasti. La storia si ripete e i residenti ci ricordano che il sindaco Grillo e la sua amministrazione, avevano fatto tante promesse in campagna elettorale. Oggi nessuno si rammenta dei tanti disagi di questa e di altre periferie dimenticate”.

Per essere concreti occorre anche ricordare che i residenti di questi quartieri sono spesso quelli che depositano la spazzatura e sono pochi che rispettano gli orari e le giornate per passaggio del porta a porta. Questo però non rimuove le responsabilità di chi amministra. Tocca al sindaco, alla giunta e ai dirigenti approntare misure di prevenzione e di repressione per migliorare la qualità della vita in quei quartieri.

“Nessuno si ricorda che vi è un’altra Marsala, lontana dai palazzi del potere dove si decide come e a chi destinare i fondi pubblici, a chi affidare le consulenze, a quali esperti dare i cospicui compensi, che arrivano dall’Europa con il PNRR. Senza pensare alle reali esigenze del territorio, a chi vive ogni giorno con grande difficoltà – conclude la segreteria del PD – Eppure bastavano solo 5 minuti al massimo. Si effettuino controlli incrociati sull’esposizione dei mastelli, si installino i dispositivi per la video sorveglianza, si prelevino, in modo puntuale, i rifiuti abbandonati nelle micro discariche. Ma soprattutto si portino avanti i progetti di sensibilizzazione e di informazione, come si faceva prima di questa ‘gloriosa’ amministrazione, che doveva cambiare il volto della città. Ad oggi sono stati cambiati solo i fondi delle casse pubbliche, con i continui sperperi per incarichi e consulenze. Il contrasto alle diseguaglianze deve partire proprio da qui, perché non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

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