Fagnano Olona è un paese (neppure tanto piccolo) in provincia di Varese. Chi ci ha seguito in tanti anni in queste nostre note sa che non abbiamo quasi mai fatto delle citazioni, come dire, personali. E a tal proposito diremo soltanto che in quella cittadina ci siamo stati, seppur tanti anni fa. E’ di questi giorni una vicenda destinata a fare rumore e a riportarci indietro ad anni molto bui.
Invece succede nel 2022 e dimostra che il razzismo è un tema ancora molto attuale. Fagnano Olona, è una delle tante cittadine afflitte dal problema della carenza dei medici di base ed evidentemente non solo da quello. Qui è scoppiato il caso di Enock Rodrigue Emvolo, medico di base 48enne originario del Camerun, divenuto suo malgrado bersaglio di insulti razzisti sui social. Siamo andati a cercare per capire se gli olonesi erano preoccupati per l’arrivo di un sanitario che nella sua carriera si era dimostrato, in qualche modo, incapace di esercitare la professione.
E invece guarda tu, il medico viene “respinto dalla comunità perché è di colore nero. Infatti il dottor Emvolo, laureatosi nel 2013 alla Sapienza di Roma, da qualche giorno sta esercitando a Fagnano, chiamato dall’Ats a sostituire il collega Giacomo Navarra, andato in pensione come tanti altri medici condotti negli ultimi anni. Benché il sostituto sia arrivato, circostanza non scontata, e stia lavorando senza sosta, il paese della Valle Olona è in subbuglio: oltre alle lamentele dei pazienti che hanno segnalato disagi per l’attesa fuori dall’ambulatorio e vari intoppi burocratici, Emvolo ancora non ha a disposizione i dati di tutti gli assistiti, sono apparsi via social insulti razzisti che si vanno via via moltiplicando: “Il medico è africano? Vada a pascolare le pecore”. E via così, belando belando.
Poi ci chiediamo (e speriamo non solo noi) perché in tanti si auspicano il respingimento dei migranti e leggi dure reprimende nei confronti di chi li “raccoglie” in mare. Se ad Olona non voglio un titolato per il colore della sua pelle chissà che cosa abbiamo ancora da attenderci. “Parlero con Ats e Asst (lì si chiama così Asp. n.d.r.) e chiederò di inviarmi altrove”, ha detto il medico.
E’ subito arrivata la solidarietà del sindaco e di tutto il centro destra che governa quelle zone. Noi avremmo preferito che la premier (che legge e che sarà sicuramente informata dell’episodio), a margine della G20 avesse espresso la Sua a sostegno del medico, facendo da cassa di risonanza alla condanna di atteggiamenti tipicamente razzisti.
Noi che non abitiamo in quelle zone e che abbiamo il nostro medico, ci permettiamo di consigliere al dottore Enock Rodrigue Emvolo di andarsene.
Si facciano curare da uno bianco oppure rimangano senza medico, che per taluni forse non ci sono medicine da prescrivere e i loro casi sono tra il disperato e il terminale.