E’ diffusa da …sempre la storia che i politici da qualsiasi parte provengano, siano ladri e bugiardi. Noi non entreremo sulla prima parte dell’aggettivo con cui introduciamo queste nostre note: se sono ladri ci penserà l’autorità giudiziaria ad intervenire.
Ma sulla seconda parte (bugiardi) oggi più di ieri, abbiamo gli strumenti per appurarlo. Su un determinato provvedimento basta digitarne il nome per capire quale erano le posizioni di quel politico o di quel tale partito dieci anni fa e dato che la classe politica si rinnova al ritmo di una tartaruga, possiamo leggere come la pensa oggi. In tema di approvvigionamento energetico ancora più indispensabile a seguito dell’invasione russa in Ucraina presto potremmo vedere in azione le trivelle al largo delle isole Egadi. E’ uno degli effetti dei primi provvedimenti del governo Meloni, che ha, di fatto, sbloccato tutti i permessi per la ricerca di idrocarburi e consentirne l’estrazione visto che era stata bloccata negli anni scorsi per l’impatto l’ambientale.
Si tenne un referendum per stoppare le trivelle nel mare italiano e la premier Giorgia Meloni nel 2015, era proprio a favore dello stop. Avrà cambiato idea? Può essere, tutto è legittimo. Secondo quanto si legge nel documento approvato dal governo al fine di garantire una fornitura maggiore di gas alle aziende gasivore a prezzi calmierati, sarà possibile effettuare nuove estrazioni in mare. Un provvedimento che va in senso opposto alle battaglie di Meloni di qualche anno fa.
La premier di oggi fece allora la campagna elettorale per abrogare la legge sulle trivellazioni, predicando “la difesa del nostro ambiente e del nostro mare”. Ora che è al governo e deve affrontare la crisi energetica, le concessioni non sono più un aiuto, come disse allora, ai “poteri forti” ma la chiave per “ampliare le fonti di approvvigionamento”. Ripetiamo si può cambiare idea. Ma a chi le chiede ripetutamente spiegazioni più dettagliate a mezzo stampa (e per quello che possiamo contare ci uniamo anche noi), Giorgia Meloni non fornisce alcuna spiegazione. Ma ci vuole tanto coraggio a dire che si è cambiato idea e che dallo scranno (stavamo per scrivere dal balcone…) di palazzo Chigi le cose si vedono in modo diverso?
Per la serie internet ci fornisce informazioni, appuriamo che il Governo sta facendo credere agli italiani che i nostri mari (oltre che di poveri migranti) siano ricchi di gas. Una grande bugia, smentita dai dati del MISE, il ministero dello sviluppo economico che è guidato da Giancarlo Giorgetti, un pezzo da novanta del centro destra, che indicano chiaramente che i giacimenti di gas sfruttabili dei nostri Mari non superano i 37 miliardi di metri cubi, che equivalgono a meno di 6 mesi del nostro fabbisogno annuale.
Qui qualcuno mente: il ministero? Il ministro? La presidente del consiglio? Oppure noi visto che non ci piacciono le trivelle davanti a gioielli ambientali come Marettimo e Favignana?