C’erano una volta, non tanto tempo fa, le sardine. Naturalmente non quelle che si mangiano arrosto specialmente nelle giornate deputate alle scampagnate. Ci riferiamo al movimento politico che “infiammò” i giovani e anche i meno giovani. Non erano l’antipolitica dissero, “non siamo gli eredi del M5S, non siamo contro nessuno ma per la gente” affermavano nei loro sempre più affollati incontri di piazza.
Alcuni, “uscendo dai social” arrivarono anche nelle tv nazionali. Ne ricordiamo, latori di interessanti proposte, alcuni ospiti dalla Gruber, fino ad arrivare da Vespa. Per loro non si aprirono porte importanti anche perché non le chiedevano. Poi, sempre più immersi neo problemi del covid, sparirono (andarono la largo?). Non tutti però, qualcuno divenne anche consigliere comunale in città importanti eletto in altre liste le sardine non partecipavano direttamente con i loro simboli. Ci furono le comunali, poi il covid, poi la guerra e da allora le sardine sono diventate mute come un pesce (che brutta battuta, scusate).
Con le regionali siciliane e soprattutto le nazionali ci siamo chiesti che fine hanno fatto e soprattutto come voteranno le migliaia di giovani sardine. E invece silenzio. P.S. A noi piace la pasta con le sarde, le aspettiamo ma non a tavola ma di nuovo tra la gente. Buon appetito.