Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ex sindaco Alberto Di Girolamo sui progetti lasciati in eredita dalla sua giunta comunale.
In questi giorni si sta parlando tanto della pista ciclopedonale dello Stagnone e molto poco delle altre, facendo venire il sospetto che venga denigrata questa per non realizzare le altre. Spero che non sia così. L’Europa da anni finanzia progetti per ridurre l’inquinamento atmosferico, quindi i finanziamenti sono soprattutto per mobilità sostenibile a basso o a zero impatto ambientale, tipo ferrovie, mezzi di trasporto elettrici o a basso inquinamento, piste ciclabili, uso di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili, illuminazione con sistemi a basso consumo. I nostri amministratori sembrano vivere in un altro mondo e vorrebbero portare la nostra città indietro di decenni. Del resto qualche consigliere comunale suggerisce di smantellare la pista e asfaltare il tutto, per tornare al caos di prima, dove sicuramente era impedito agli abitanti, ai bagnanti, ai turisti, ai ciclisti e ai pedoni di vivere lo Stagnone in sicurezza.
Non ritorno a dire quello che si sarebbe dovuto fare in questi mesi e che si deve fare per rendere il luogo più fruibile e più attrattivo, l’ho detto più volte. Ribadisco semplicemente che il progetto di questa pista ciclopedonale, che risale al 2017, prima di essere presentato e approvato dalla regione e poi finanziato, ha avuto il parere positivo nella conferenza di servizio, dai vigili urbani, dall’ex provincia, dalla sovrintendenza. Per chi dice: perché solo questa pista e non anche altre ed in altri luoghi? Ribadisco per i tanti che non sanno, e per i politici che fanno finta di non sapere, che al comune abbiamo lasciato altri due progetti di piste ciclabili già finanziati, per un importo di circa tre milioni di euro. Uno, di oltre due milioni, che dal quartiere Sappusi, lungo la costa, arriva alle cantine Florio, passando anche dalla stazione ferroviaria e da altre strade del centro, e l’altro che dall’ex lido Mediterraneo arriva alla rotonda del Signorino, per circa 800.000 euro. Dalle cantine Florio al Mediterraneo, si potrà fare una pista ciclopedonale dopo che la strada, che è dell’ex provincia, verrà acquisita al patrimonio comunale e noi non abbiamo avuto il tempo per farlo. Nel frattempo il Libero Consorzio potrebbe mettere in sicurezza il guard rail, il cui progetto è stato finanziato per oltre un milione di euro, da tempo.
Ma non finisce qui: abbiamo pure
pensato a come collegare la pista dello Stagnone a quella del centro.
Nel progetto Aqua Sal, da realizzare nella salina Genna di fronte
alla villa omonima, nello spazio esistente tra il canalone e la
salina, con rispetto massimo per l’ambiente, è stato previsto un
percorso in sicurezza per arrivare alla Lega Navale e così
avvicinarci alla pista del centro. Come si evince abbiamo sempre
avuto un’idea d’insieme e un progetto organico di mobilità. La
nuova amministrazione non deve fare altro che i bandi per
l’affidamento dei lavori, semplici atti amministrativi, senza perdere
ulteriore tempo.
Naturalmente non abbiamo lasciato solo questi
progetti, ma tantissimi altri, già approvati e finanziati. Cerco di
fare un breve resoconto, per adesso solo di quelli che riguardano la
salvaguardia dell’ambiente. 1) Un progetto per il ricircolo
dell’acqua nello Stagnone, con il ripristino di alcuni canali
sull’isola Lunga, per un importo di circa 1,2 milioni di euro 2)
Uno di riforestazione della Poseidonia oceanica sempre allo Stagnone,
per un importo di circa 400.000 euro. 3) Uno denominato Aqua Sal,
nella salina Genna, progetto elaborato insieme alla regione, all’ex
provincia, all’università, al Gal, di oltre 1,2 milioni di
euro, arenatosi per la contrarietà di qualcuno ma che può essere
ripreso e realizzato, prima che la regione sposti il finanziamento in
qualche altra provincia, o che debba restituire i soldi a Bruxelles.
4) Un progetto contro il dissesto idrogeologico, per la messa in
sicurezza del lungomare Boeo, fra il museo Baglio Anselmi e la chiesa
di San Giovanni, che rischia di scivolare verso il mare con
tutte le conseguenze immaginabili, per un importo di 2,2 milioni di
euro. 5) Un progetto per un parcheggio di scambio intermodale che
riqualificherebbe la zona antistante lo stadio comunale con la
sistemazione di tutta la piazza, per oltre 800.000 euro. 6) Due
progetti di 5 milioni di euro ciascuno per la sostituzione di almeno
10/12.000 lampade dell’illuminazione pubblica, con quelle a led per
il risparmio energetico e la messa in sicurezza della rete elettrica
che è vetusta ed obsoleta. 7) Due progetti per complessivi 3-4
milioni di euro per mettere in sicurezza e fare una riqualificazione
urbanistica ed ambientale dell’area di colmata, detta water front,
adiacente al porto. 8) Inoltre abbiamo lavorato per ottenere il
finanziamento della sostituzione di alcuni passaggi a livello con
sottopassi, via Lipari, via Grotta del Toro, c/da Terrenove Bambina,
per circa 26 milioni di euro. Decreto di finanziamento del 2018 e non
certo di questi giorni.
Mi auguro che questi progetti, i cui
finanziamenti ammontano a circa ben 23 milioni di euro che sommati ai
26 dei passaggi a livello fanno quasi 50 milioni di euro, vengano
realizzati al più presto, insieme a tutti gli altri che nei
prossimi giorni vi rielencherò. Il non realizzare un progetto, tra
l’altro già approvato e finanziato, e quindi restituire i soldi a
Bruxelles, sarebbe un crimine contro la città e i marsalesi.
Purtroppo dopo nove mesi di amministrazione non c’è l’inizio di
nessun nuovo cantiere. Cantieri che creerebbero tanto lavoro e per
tanti, migliorando di molto la nostra città, facendola diventare più
bella, più accogliente, più attrattiva, più funzionale, più
sicura e meno inquinante. Il lavoro e i servizi si creano anche con
gli investimenti pubblici, non con le chiacchiere e governance varie.
Alberto Di Girolamo