La Sigel Volley Marsala esce vittoriosa dallo scontro con Cuore di Mamma Cutrofiano, portando a casa il match in tre set e preservando il sesto posto. Un altro tassello costruito con tanto sacrificio dal lavoro guidato dentro e fuori dal campo, dall’allenatore Daris Amadio.
Un bilancio generale della stagione della Sigel Marsala, in un anno complesso a causa della pandemia ma per voi per molti aspetti fortunato.
Più che fortunato, direi costruito dall’estate. Quando si raggiunge la Pool Promozione è sempre una ottima annata, soprattutto se riusciamo ad agganciare i play off, se consideriamo che da due anni e mezzo le acque erano precarie. La squadra è stata costruita in maniera sensata ma rischiosa, perché il 90% delle nostre ragazze non hanno mai giocato da titolari in A 2, c’è chi veniva dalle Giovanili e c’è chi aveva giocato in A 2 da riserva; avere il peso di sostenere il campo è diverso ma forse è nostra forza; poi ci sta che ci siano delle difficoltà in alcune gare che tra 2-3 anni non troveranno più.
Qual è la carta vincente della Sigel quest’anno?
Il lavoro in palestra che sembra scontato ha pagato molto, ma bisogna avere un gruppo di ragazze disponibili a seguire gli allenatori. Altra carta vincente è quella che ci sono tante giocatrici che possono dare contributi in campo, tante partite sono cambiate in nostro favore inserendo chi è partito dalla panchina. Esprimiamo un gioco diverso da molte altre squadre di A 2, non abbiamo l’opposto ma tre ricettori attaccanti e una di queste attacca da zona 2; il fatto che tutte ricevano può aprire a varie uscite d’attacco. Grazie altresì all’esperienza di Ilaria Demichelis, la palleggiatrice, che gestisce bene le attaccanti.
La Sigel è una outsider rispetto al roster degli anni precedenti. Forse perché si scende in campo con più sfrontatezza? Qual è l’atteggiamento mentale?
Non sempre i nomi portano i risultati, ci vuole un’idea di squadra e la società mi ha lasciato campo libero. La sfrontatezza è insito in questo gruppo molto solare. Credo che per iscriversi a un Campionato basta avere i soldi, ma poi conta la figura che fai. Le nostre ragazze devono avere la coscienza di lottare per i play off e devono impegnarsi. Spero che escano da quest’anno con l’idea di vincere ogni partita. Naturalmente che ci sono delle partite che si possono perdere lo mettiamo in conto.
Ci sono stati momenti difficili nel corso di questo Campionato?
Sì, momenti difficili ci sono tutto l’anno ma bisogna anche dimenticarli. Gare così ce ne sono state diverse e tutte le ragazze hanno dato un contributo per portarle a casa. Appena una ragazza aveva un calo, quella che entrava si spendeva tanto. Al 95% questo ha funzionato.
Quali sono gli obiettivi di fine stagione?
L’obiettivo è di andare in A 1, abbiamo lavorato per quello. Ma bisogna anche guardare il passato. Una vittoria Marsala ce l’ha già: entrare nella Pool Promozione tra le prime 4 squadre. Adesso bisogna arrivare nei play off per fare la Coppa Italia. Dalla sesta in poi siamo lì a lottare, per vincere la prossima partita.
Com’è fare sport in questa porzione di profondo Sud?
Vengo da Treviso ma ho lavorato in Calabria, in Tunisia, ecc. L’unico problema al Sud è che manca una organizzazione del lavoro, in cui ognuno ha il suo compito e un responsabile che accerta che quel compito è stato fatto. Manca un sedersi al tavolo e organizzare il lavoro. La Sigel ha disponibilità economiche e una gestione oculata, prima o poi però bisognerà fare un passo avanti.
C’è qualcosa che spera per la squadra? Anche a livello di impiantistica?
So che c’è un Palazzetto grande e bello, lo vedevo in tv quando ci giocava anni fa l’Iveco Palermo. Spero che si possa dare la possibilità di giocare in questi impianti, non concepisco in generale che siano chiusi. Ma dobbiamo uscire fuori dalla logica che le Istituzioni ‘diano e mantengano’, la cura della struttura deve partire da ognuno di noi, è casa nostra. Sarebbe poi un sogno che le Istituzioni facciano tutto.