Il circolo Arci Scirocco di Marsala e i centri Non una di meno di Palermo e Messina hanno lanciato un’iniziativa a favore delle donne, che da mesi, a causa del lockdown, si sono ritrovate a vivere – come si legge nella nota congiunta sottoscritta dalle tre realtà associative – “in una condizione assimilabile a una vera e propria reclusione forzata, costrette a fermarsi, ad interrompere ogni forma di relazione esterna alla casa e a lasciare i propri lavori precari che, seppur in nero e sottopagati, hanno permesso di tirare avanti fino ad ora”.
“Dentro le mura domestiche il
lavoro di cura però non è certo diminuito e ha continuato a
gravare, sempre più alienante, sulle nostre spalle. Le misure di
supporto che il Governo ha annunciato si sono rivelate
insufficienti a sostenerci. La pandemia e il lockdown hanno fatto
emergere tutte le contraddizioni della società in cui viviamo, una
società che mette la vita e la dignità delle persone, e in
particolare delle donne, all’ultimo posto nella scala delle
priorità dove a primeggiare sono profitto e prodotto interno lordo.
Quello di cui siamo convinte, adesso più che mai, è che non ci
basta tornare alla normalità perché la normalità era il
problema e che è necessario costruire un mondo nuovo” afferma
Giuliana Spera di Non una di meno Palermo
“Non ci vogliamo
arrendere all’isolamento imposto dalla pandemia nè alle
difficoltà materiali quotidiane che viviamo come donne ed è per
questo che abbiamo continuato ad organizzarci, a generare iniziativa
e a prendere parola. Non possiamo rimanere in attesa di aiuti, che
probabilmente non arriveranno, ma dobbiamo rimboccarci le maniche,
convinte che le forme di cooperazione e di solidarietà che le donne
sono in grado di costruire sono la migliore arma contro chi ci vuole
schiacciare ai margini”, aggiunge Domiziana Giorgianni di Non
una di meno Messina.
In ragione di ciò, a Palermo, Messina e
Marsala le donne hanno deciso di lanciare una raccolta fondi
per acquistare beni di prima necessità da distribuire alle donne
che oggi si trovano in difficoltà. Oltre ai prodotti
alimentari e a quelli per l’igiene personale e della casa, per le
donne sono prodotti di prima necessità anche i prodotti per
l’igiene intima, gli assorbenti, i tamponi e le coppette mestruali,
nonostante a tutti questi prodotti in Italia sia ancora applicata
l’iva al 22%, cioè quella che viene applicata a tutti i prodotti
non considerati essenziali.
“Forse ancora sfugge a chi ci
governa, ma noi donne abbiamo il ciclo ogni 28 giorni e gli
assorbenti sono un’esigenza che si ripete ogni mese e non possiamo
non usarli. Ogni donna, durante il periodo fertile, che dura in media
quarant’anni, ha circa 450 cicli mestruali e consuma tra i
diecimila e i 14mila assorbenti” afferma Simona Paladino del
circolo Arci Scirocco di Marsala.
Il tema è legato intimamente
alla condizione delle donne e a un modello culturale che fa ancora
fatica a superare le diseguaglianze di genere, con evidenti effetti
anche sull’accesso all’educazione, alle opportunità,
all’indipendenza e al mondo del lavoro.
“La società può
essere organizzata su nuove basi, è possibile una vita senza
violenza patriarcale e razzista e libera dallo sfruttamento, partendo
dalla solidarietà attiva tra donne. Crediamo fermamente che la
lotta femminista vive nei nostri gesti e trasforma la realtà con la
forza della collettività” concludono.
Qui di seguito il
link per dare il proprio contributo e diffondere
l’iniziativa:
https://www.gofundme.com/f/la-comunita-delle-donne-e-lotta?utm_source=whatsapp&utm_medium=chat&utm_campaign=p_cf+share-flow-1