Artemisia bis e invalidità irregolari, indagata per falso anche la presidente dell’Ordine regionale Psicologi

redazione

Artemisia bis e invalidità irregolari, indagata per falso anche la presidente dell’Ordine regionale Psicologi

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sabato 16 Maggio 2020 - 15:49

Falso materiale ed ideologico in atto pubblico è l’accusa che viene mossa alla Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione siciliana, Gaetana D’Agostino, eletta a fine novembre nelle fila dell’associazione “Altra Psicologia”.

La 42enne, che ricopre anche la carica di segretario nel Consiglio Nazionale dell’Ente di previdenza ed assistenza per gli psicologi, è fra i 28 indagati dell’inchiesta Artemisia bis della Procura di Trapani sulle mazzette in cambio delle indennità per invalidi civili. L’indagine Artemisia portò al blitz del marzo 2019 in cui vennero arrestate 27 persone fra cui l’ex consigliere regionale Giovanni Lo Sciuto dai carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dalle sostitute Francesca Urbani e Sara Morri.

A tutti i 28 indagati, medici, psicologi, operatori sociali e professionisti sono contestati gli stessi reati: falso ideologico e falso materiale per aver gestito in maniera irregolare 172 commissioni di valutazione in meno di due mesi. I carabinieri del nucleo investigativo hanno accertato con decine di ore di filmati e intercettazioni ambientali che dal 23 gennaio al 21 marzo del 2018, le commissioni mediche di riconoscimento e valutazione delle invalidità civili e di accertamento delle disabilità non erano composte secondo quanto previsto dalla legge.

Nello specifico, la Procura trapanese contesta a Gaetana D’Agostino, 21 episodi equivalenti ad altrettante commissioni mediche in cui la neo presidente degli psicologi siciliani ha firmato il verbale di presenza pur non partecipando ai lavori o in quelle in cui era presente ha avvallato le presenze “solo sul verbale” di altri componenti della commissione. Per gli altri indagati, gli inquirenti hanno accertato che firmavano, oltre alle “finte” presenze, le attestazioni di accertamenti medico legali mai eseguiti.

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