Con una nota dai toni, a tratti, particolarmente duri, padre Francesco Fiorino annuncia lo stop del proprio impegno (e dell’opera monsignor G. Di Leo) dalle attività di sostegno alimentare comunitario, intraprese da alcune settimane.
Queste le motivazioni: “Le mie scarse difese immunitarie (attendo che l’ASP mi facciano il “tampone” per verificare il mio stato di salute… non ho alcun sintomo sia chiaro! ) e la non disponibilità (chiesta da più 15 giorni) di aver il palazzetto dello sport (di proprietà comunale) come “centro operativo” adeguato ad esigenze di spazio, di aerazione e di logistica per lo stoccaggio degli alimenti e del confezionamento dei pacchi, mi obbligano a lasciare il significativo e delicato compito di coordinare i volontari, di incentivare le donazioni e altri compiti. In queste giornate di pandemia ho visto il meglio e il peggio di ogni essere umano. Persone che gratuitamente hanno dato il massimo, sapendo di rischiare, per venire incontro alle necessità di centinaia di loro simili. Gesti di generosità piccoli e grandi. Tanta stanchezza, ma tanta gioia nei volti di quasi 50 volontari”.
Poi l’attacco, rivolto, pur senza nominarle esplicitamente, ad altre realtà dell’associazionismo marsalese e ad alcuni esponenti politici: “Purtroppo ho visto invidia (dispiacersi del bene altrui e di quello che si può realizzare per aiutare…), atteggiamenti perfidi di diffamazione e di ostacolo, insulti e accuse sterili tra diversi esponenti della politica locale, volontà di primeggiare e rabbia sterile per sentirsi esclusi da un “accordo di collaborazione” tra Comune e 2 Enti del Terzo Settore. Inoltre, ed è quello che ferisce di più, il cosiddetto “fuoco amico”, cioè persone – che dovevano essere “alleati” e sempre pronti, che dovevano essere più sinceri e ben disposti, e che invece hanno diffuso falsità, accuse al limite della diffamazione e del discredito personale, e che anche rallentato il “fiume di solidarietà” che abbiamo visto scorrere…Forse, a sentire certe parole e leggere certi post, qualcuno ha sempre “tifato” per dividere o per avere più visibilità individuale, sociale ed elettorale…Ognuno risponderà alla sua coscienza, alla cittadinanza, a Dio Padre, se dice di essere credente…Personalmente farò del mio meglio per sostenere ed ascoltare le tante grida d’aiuto e di dignità nella nostra città….Finita questa crisi sanitaria farò una accurata relazione pubblica su quanto ho osservato in questi 20 giornate….Spero i riprendere ad offrire la mia collaborazione al servizio di sostegno in oggetto, naturalmente dopo l’esito del “tampone” e di nuove e chiare prospettive…Ringrazio il Signore per tutte le persone sincere e generose che ho conosciuto in queste giornate (volontari e dipendenti pubblici…). Ma anche i tanti marsalesi che ci hanno chiesto soccorso con tanta umiltà e umanità.. Perdono chi ha cercato di “infangarmi” o di mettere “bastoni fra le ruote”, ma per qualcuno ho fatto un esposto alle autorità competenti (e forse non qui…). Chiedo scusa per qualche parola di troppo, ma sono inaccettabili e cattive le insinuazioni di qualcuno e di qualche politicante…”.
Io la penso così
Don Francesco, ci dispiace tanto. Non c’è molto da aggiungere alle tue esternazioni. Solo molto rammarico per il comportamento malevolo ed invidioso di alcune persone. Non dargliela vinta. Il bene e soprattutto fare del bene è essenziale per il cristiano. Vai avanti. Siamo con te. Tu sei luce. Non mollare!
Aldo e Pina TERESI