Coronavirus è la parola che più incute terrore in questo momento. E’ tutto un susseguirsi di notizie che scatenano paura, panico, ansia, timore per un nemico invisibile che si crede possa albergare ovunque, acquattato in attesa di un bersaglio da contaminare. Da questo stato di psicosi collettiva non ci si aspetta nessun gesto di responsabilità e spesso il rispetto per la dignità altrui, in questi casi estremi, viene immolato “sull’altare” dell’egoistica autoconservazione. Al ritorno dal Gran Ballo del Carnevale di Venezia dove era stata invitata per dirigere, la maestra di ballo Carla Favata, ha incontrato un clima di ostilità a Mazara del Vallo, città dove, tra l’altro, vive e lavora. La Favata è nota per insegnare ballo a promettenti ballerini vestiti in abiti d’epoca che poi si esibiscono in palazzi storici di tutta Italia. Senza alcuna giustificazione è stata insultata sui social da alcuni “leoni da tastiera” in quanto considerata “colpevole” di spargere nella sana comunità mazarese il temuto COVID 19, ovvero il coronavirus. Carla Favata, pur nel riserbo delle dichiarazioni, in quanto ha deciso di querelare i ringhianti tuttologi virologi di Facebook, ha raccontato la sua vicenda ricostruendone tutti i passaggi. Forse “restare umani” ci farebbe un gran bene.
Carla Favata, le chiedo subito come sta…
Sto benissimo solo che per evitare inutili allarmismi e anche polemiche, sto seguendo il protocollo previsto in questi casi ed attuato per tutte le persone che arrivano dalle cosiddette “zone gialle”. Ho parlato con il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, ho parlato con il dirigente dell’ASP di Trapani e con il mio medico curante e sanno che sono al corrente che sono tornata da Venezia.
Lei appena arrivata a Mazara ha scelto la “quarantena volontaria”. Le hanno già fatto un tampone?
No, anche perché non ho nessun sintomo. Ho chiesto persino che me lo facessero, anche per fare chiarezza ed uscire da questa quarantena. Mi hanno invece detto che c’è gente che ha più necessità di me, soprattutto a Palermo dove ci sono questi casi di cui si parla. Passerebbero comunque dei giorni per i risultati, tanto vale che me ne stia in quarantena a casa.
Lei è stata pesantemente insultata sui social. Di cosa la accusano esattamente?
Sono stata invitata a dirigere il Gran Ballo del Carnevale di Venezia e sono stata invitata a danzare sul palco in piazza San Marco per il volo dell’Aquila andato in diretta su Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Tele Venezia, un evento di risonanza nazionale. Il fatto di esserci andata e poi tornata ha scatenato paure e insulti.
Favata, lei non era sola però. Insieme a lei c’erano altre persone a Venezia, no?
C’erano migliaia di persone in piazza San Marco.
Anche mazaresi?
C’era gente di tutto il mondo e se non ti bloccano all’aeroporto perché sospettato di essere ammalato, nessuno ti ferma. Pensi che ci sono anche universitari che tornano a Mazara perché le famiglie si preoccupano. Quando sono salita a Venezia non c’era nessun allarme. Quando sono scesa dal palco c’era l’intenzione di voler chiudere la manifestazione, cosa che poi è stata fatta.
Perché dunque prendersela con lei?
Forse perché sono in vista. La manifestazione è stata trasmessa dalla TV come già detto. Sono stata accusata di essere incosciente.
Perché?
Secondo qualcuno non dovevo andare perché ora potrei diffondere il virus. Io sto bene. Non c’era nessun allarme quando sono partita da quella che comunque non è considerata “zona rossa”.
Dunque lei è stata considerata un untore?
Sì, purtroppo anche se io non ho incontrato nessuno a Mazara. Per correttezza sono andata direttamente a casa dove mi sono messa in quarantena perché già prima che io tornassi da Venezia, c’erano commenti sui social. Per calmare gli animi non sono andata neanche in giro per la città. Ci sono però centinaia se non migliaia di persone che sono tornate dal nord.
Solo che sono meno famosi di lei e non hanno i riflettori accesi e puntati. Lei ha detto che querelerà tutti gli utenti che hanno insultato la sua persona. Su un giornale locale online era comparso un articolo nel quale erano raggruppati tutti gli insulti comparsi sui social che insultavano lei. Ha già dato mandato al suo avvocato.
Sì, l’articolo è stato rimosso. Contro di me offese personali per questo il mio avvocato (Antonio Gebbia, ndr) procederà legalmente. Per questo non rilascio dichiarazioni in merito. Gli insulti fanno male. Sui social sono molto pericolosi perché sono letti da tanta gente.
Visualizza commenti
Mi spiace dover leggere notizie e inutili accuse. Se la gente si informasse e capissero che il corona virus non lo prendi per strada o salutando un, amico. La paura è più veloce del virus, bastano pochi accorgimenti e stare tranquilli. Muore molta gente x le malattie di stagione, quindi non si può offendere chi come la signora si è messa in quarantena per il rispetto e l, amore per gli altri.