Mancano poco più di tre mesi al voto per le amministrative a Marsala e dopo mesi di trattative cominciano a delinearsi le varie coalizioni che si sfideranno in campagna elettorale. In queste settimane abbiamo seguito con interesse il confronto tra il gruppo di area progressista riferibile al consigliere comunale Daniele Nuccio e il probabile candidato a sindaco Nicola Fici, a sua volta impegnato a confrontarsi con il tavolo dei moderati. Un dialogo schietto, che però, a sentire Nuccio, sembra adesso essere arrivato al capolinea, quanto meno secondo lo schema che era stato messo in campo fin qui.
A che punto è il confronto con Nicola Fici?
Da mesi, pur non avendo partecipato al tavolo dei moderati, ritenevo che la minaccia di vedere la Lega e Fratelli d’Italia al governo della città rendesse necessaria un’interlocuzione tra forze diverse, al fine di valutare la possibilità di costruire un argine alla peggiore destra. Devo riconoscere che l’eccesso di tatticismo, di strategie di posizionamento ha prodotto una pericolosa impasse attorno alla potenziale candidatura dell’amico Nicola Fici, al quale riconosco capacità di ascolto e apertura al dialogo. Tuttavia, anche in considerazione degli input che l’area che rappresento aveva dato, in termini di perimetro delle alleanze, di tempistiche e di incompatibilità con determinate forze politiche, dopo diversi mesi mi trovo nella condizione di dover interrompere questo confronto. La gente ci chiede di parlare di contenuti, della visione di città che vogliamo interpretare, non di stucchevoli posizionamenti di bottega.
Qual era il limite in termini di alleanze che vi eravate posti?
Ho sempre posto un ragionamento politico abbastanza chiaro e cioè che si costruisse un fronte comune con tutte le forze politiche che anche nelle differenze trovavano punti di contatto su valori insindacabili, la qual cosa mal si concilia con l’idea di mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Credo sia abbastanza ovvio che non si possano mettere insieme le battaglie condotte in questi anni dal gruppo che rappresento con personalità quali Eleonora Lo Curto ed Enzo Sturiano o con movimenti che fanno riferimento diretto al governo regionale prossimo a inglobare anche la Lega. Riconosco altresì che le diverse anime che hanno contribuito a questa discussione, dal mio punto di vista, debbano continuare un percorso comune e che anche Nicola Fici, per l’impegno profuso in questi mesi, possa trovare spazio nella narrazione che vogliamo costruire.
A questo punto, può essere più semplice ricostituire un fronte unitario di centrosinistra?
La storia di questa città insegna che le divisioni del centrosinistra hanno sempre aperto la strada alla destra. Per questo serve, però, da parte di tutte le componenti in gioco, un forte impegno per la costruzione di una terza via, all’interno della quale il coraggio delle idee, l’umiltà e il senso di responsabilità possano avere la meglio.
C’è comunque la possibilità di una candidatura a sindaco di Daniele Nuccio?
Questo è quello che mi chiedono quanti mi stanno aiutando nel comporre una lista di reale rinnovamento, punto di incontro delle migliori risorse su cui può contare la nostra comunità. Non posso negare che una richiesta in tal senso arriva anche da realtà ed ambienti diversi. Tutto ciò arriva alla fine di un percorso di 5 anni e la ritengo la gratificazione più grande, avendo dato tutto me stesso in ogni battaglia che ho condotto. Ho quindi dato la mia disponibilità a candidarmi, consapevole che non c’è più tempo da perdere e che contano il gruppo, la squadra e che la campagna elettorale debba iniziare partendo da programmi chiari e credibili. La mia disponibilità c’è, comunque, nella misura in cui si registri una convergenza con altre forze che ci vogliono stare. Nel caso in cui si dovesse fare avanti una figura che garantisca autorevolezza e unità, non avrei problemi a fare un passo indietro.
Da quali punti dovrebbe partire la prossima giunta?
Mi confronto giornalmente con agricoltori costretti ad abbandonare i propri terreni perchè non garantiscono più sostegno alle proprie famiglie; con studenti costretti a lasciare la propria comunità perchè qui non avranno alcuna prospettiva di realizzazione personale e questo rappresenta il principale danno del nostro tempo; con imprenditori che ci chiedono perchè non è stato predisposto un Piano regolatore generale; con abitanti delle periferie e dei quartieri popolari che continuano a sentirsi ai margini. Vorrei dire a quanti ci accompagneranno in questo percorso che non è più tempo di delegare e che ognuno per il proprio ruolo è chiamato a fare la propria parte: scendere in campo contro il clientelismo e la corruzione, che restano gli elementi che hanno determinato il sottosviluppo di un territorio bellissimo e disgraziato.
Assai tormentato è stato in questi anni il rapporto con l’amministrazione comunale. Da dove si riparte?
In tutti questi anni ho sempre cercato di rispondere con onestà intellettuale e facendo fede esclusivamente alla mia coscienza. Ho criticato quest’amministrazione quando è stato giusto farlo e ne ho elogiato le iniziative quando l’ho ritenuto opportuno. Ogni stagione politica porta con sé dei chiaroscuri, ma sono pronto a ribadire che una serie di progettualità che hanno caratterizzato l’operato di quest’amministrazione dovranno essere necessariamente portate avanti da chiunque sarà chiamato a governare questa città. Le iniziative utili alla comunità non hanno colore politico e chi ha lavorato alacremente al fine di raggiungere determinati obiettivi ha il diritto di vedersi riconoscere i propri meriti.
Spesso fa riferimento a una lista, un gruppo con cui sta condividendo un percorso. Da chi è composto?
E’ un gruppo che da sempre mi ha accompagnato. Si tratta di amici con cui sono cresciuto politicamente in questi anni, come Ivan Cappello, Fabio Genna, Roberta Pulizzi, Rino Bonomo, Pippo Obbiso, Pietro Titone, Massimo Pastore, Gianluca Lupo, Milena Urso, Danilo Sorrentino, Caterina Martinez, Francesco Ducato, Sebastiano Grasso e Marco Saladino. Il mondo della scuola, dell’associazionismo, delle professioni, dell’agricoltura: sono questi i nostri punti di riferimento. Assieme a loro stiamo costruendo un contenitore plurale, aperto alle buone idee che possano determinare una nuova primavera per questa città. E’ ormai arrivato il momento di archiviare gli anni ’90 e avviare un percorso di rinnovamento generazionale e di valorizzazione di tutte quelle individualità che solo stando insieme con senso di responsabilità potranno imprimere col proprio esempio, la propria storia e la propria credibilità un cambiamento tangibile.