Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha respinto il ricorso presentato dalla Laguna dello Stagnone s.a.s. contro il decreto con cui l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana aveva revocato la concessione demaniale alla ditta. Di fatto, viene confermata la sentenza emessa lo scorso anno dal Tar. Conseguentemente, la società di cui è legale rappresentante la signora Ombretta Nizza (che dovrà anche pagare 3000 € di spese giudiziarie a favore dell’Assessorato) non potrà più esercitare la propria attività sul litorale nord di Marsala, dove nel tempo era stato realizzato il Lido Torre San Teodoro, croce e delizia delle estati marsalesi, tra una location mozzafiato di fronte l’Isola Lunga e le tensioni ripetutamente verificatesi tra i titolari dello stabilimento e i bagnanti, testimoniate anche da numerose recensioni negative su TripAdvisor.
La Regione aveva emesso il decreto di revoca nel luglio del 2011 “per mutamento sostanziale non autorizzato e per inadempienza degli obblighi” assunti in forza delle concessioni precedentemente rilasciate. Tra gli obblighi citati, c’era quello di mantenere le strutture ludiche collocate in acqua solo durante le ore di balneazione, “con conseguente obbligo di rimozione alla fine della giornata, in modo da non interferire con il transito dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di sale marino tra l’isola Lunga e San Teodoro”. La ditta, da parte sua, aveva evidenziato l’assenza di una legittima autorizzazione al transito degli autocarri che trasportavano il sale marino tra l’isola e San Teodoro. Tale circostanza, però, secondo il Tar (e adesso il Cga) non fa venir meno il rispetto della clausola prevista dalla concessione e non contestata fino al decreto di revoca. I giudici del Cga sottolineano che di fronte alle prime violazioni, già nel 2010 la Regione aveva condizionato il rinnovo della concessione all’osservanza, da parte della società, di tutte le regole imposte. A fronte delle successive violazioni circa il mantenimento delle strutture ludiche collocate in acqua, la Regione ha considerato venuto meno il rapporto di fiducia e ha emesso il decreto di revoca, che però è stato a lungo oggetto di sospensione, consentendo alla ditta di continuare ad operare fino alla sentenza del Cga, adesso esecutiva.
Sul fronte politico, il consigliere comunale Daniele Nuccio è stato in questi anni il più convinto sostenitore delle revoca della concessione alla Laguna dello Stagnone. “Con la sentenza del CGA – afferma Nuccio – si chiude una storia fatta di prevaricazione e arroganza. L’arroganza di chi ha confuso il concetto di “concessione” con quello di “proprietà'”. In questi giorni ho pensato alle centinaia di segnalazioni che ho ricevuto in tutti questi anni, a tutta quella gente, a quei bambini cacciati con grave scortesia dai gestori di quell’angolo di paradiso. Non capirò mai la ragione di tale comportamento… Adesso sta alla pubblica amministrazione ed ai cittadini che ne fruiranno far sì che la spiaggia di San Teodoro, patrimonio comune, sia salvaguardata. Per questo ho invitato l’Amministrazione Comunale ad installare una telecamera e quanto necessario a mantenere pulita l’area. Dobbiamo tutti avere cura di quello che con ogni probabilità è uno degli angoli più belli della Sicilia”. Già, perché il timore di tanti è che adesso, quel prezioso spicchio di litorale possa sprofondare nell’abbandono e nell’incuria, come avviene in tante altre aree della costa marsalese.