Tutto ciò che si impara ad apprezzare all’interno di una scuola non può essere soltanto espresso in voti e restituito alle singole famiglie. Una semplice aula può essere il mondo intero quando diventa centro di crescita, evoluzione e fonte di sapere utile alla collettività. Basta soltanto lavorare parallelamente, oltre che al fine primario dell’istruzione, anche sugli aspetti individuali della personalità di ciascun alunno perché possa prendere coscienza delle proprie potenzialità ed esprimere liberamente i propri bisogni che,se correttamente soddisfatti,gli consentiranno di essere un “uomo migliore”. A questo scopo, gli alunni della II A e II F del plesso “Pascoli” dell’Istituto Comprensivo “Garibaldi-Pipitone” sostenuti dalla preside Francesca Pantaleo e motivati dai docenti di classe, hanno trasformato la forma più elevata di interazione alunno-docente in uno spettacolo teatrale che li ha resi attori-protagonisti di se stessi, nel pieno rispetto della loro specifica individualità. Lo spettacolo “Tu chiamale se vuoi… emozioni”, pur sfruttando il titolo di un brano musicale ben noto, esprime essenzialmente il concetto di un bene prezioso che la scuola sa preservare: il rispetto verso tutti attraverso l’accoglienza che non ci permette di cogliere la diversità ma la differenza.
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