Il 13 aprile Marsala riceverà dall’ufficio regionale un premio per i risultati raggiunti sul fronte della raccolta differenziata. La notizia offre l’occasione per tornare a parlare con il vicesindaco Agostino Licari, titolare della delega ai servizi, di uno dei settori più delicati dell’amministrazione pubblica.
Cosa rappresenta questo riconoscimento?
Rappresenta l’apprezzamento per il lavoro che abbiamo fatto. Tra i Comuni più grandi siamo quelli che hanno la percentuale più alta. Basta pensare che noi abbiamo il 55% di differenziata, Palermo e Catania sono intorno al 10%, portando migliaia di tonnellate di rsu in discarica. Noi siamo partiti da 21 tonnellate nel 2015 e adesso siamo a meno di 15 mila. Abbiamo ridotto drasticamento il volume di rifiuti che alimenta un mondo grigio di interessi portati avanti dai gestori delle discariche, che finiscono per condizionare anche la Regione. La riduzione del quantitativo portato in discarica ha consentito anche di ridurre le tasse. Nel 2015 il servizio costava 15 milioni di euro, nel 2017 costa 13,5 milioni. Ma il risparmio è ben più consistente, se consideriamo che i costi medi di conferimento in discarica sono quasi raddoppiati tra il 2015 e il 2017. Per cui, se non avessimo spinto sulla differenziata, arrivando al 55%, oggi pagheremmo 16 milioni di euro. Sommando gli ultimi due anni, abbiamo risparmiato 5 milioni di euro.
Va detto, però, che l’incremento della percentuale di raccolta differenziata è stato maggiore nel 2016 che nel 2017.
Vero. Ma con il nuovo sistema avremo un nuovo incremento. L’introduzione della tariffa puntuale farà in modo che ognuno avrà un interesse diretto a fare la differenziata. Purtroppo, con il sistema vigente, non siamo riusciti a sfondare al centro storico, mentre in periferia arriviamo anche a punte dell’80%. I problemi sono legati principalmente ai condomini. Adesso abbiamo messo in campo un ulteriore progetto per formare gli amministratori di condomino: alcuni hanno risposto bene, altri non stanno collaborando. Da una settimana abbiamo incrementato i controlli assieme a Guardie Ambientali e Energeticambiente: su 12 condomini controllati, abbiamo elevato 4 contestazioni, più altre 5 a persone fisiche. Sul resto del territorio intendiamo potenziare il servizio di videosorveglianza.
Prevedete novità per l’estate?
Sarà ripristinata l’isola ecologica del Signorino.
Ma il nuovo Piano Rifiuti entrerà a regime o ci saranno ulteriori proroghe?
Noi siamo pronti. C’è un primo contratto che riguarda l’Srr, poi toccherà al nostro lotto. L’Srr non ha firmato ancora questo primo contratto. Aspettiamo la trasmissione degli atti di gara per poter procedere con il nostro.
Ma il piano sui rifiuti a cui sta lavorando Musumeci vi piace?
Ho letto che il dirigente Cocina ha previsto il raggiungimento di alcuni obiettivi, come il 35% di differenziata. Noi ci siamo già arrivati, ma adesso bisogna incrementare. Il grosso problema siciliano sono gli interessi di alcune aziende che operano in condizioni di monopolio.
A proposito di aziende, il consigliere Michele Gandolfo ha criticato la decisione di non aver firmato la proposta contrattuale di due anni fa della Sicilfert che avrebbe portato al Comune di Marsala un risparmio del 20%. Come maturò questa scelta?
In Sicilia Orientale non c’è un impianto per l’organico. In Sicilia Occidentale ce n’è solo uno. Noi abbiamo registrato interesse ad investire a Marsala da parte di più privati, evidentemente interessati alle 8 mila tonnellate di organico che produciamo. Non abbiamo accettato di firmare un contratto che ci avrebbe vincolato per alcuni anni in quanto siamo dell’idea che occorra rompere il monopolio in modo da aumentare la concorrenza e abbattere i costi in maniera più consistente. Più in generale, mi sento di dire che noi stiamo lavorando molto per l’ambiente, anche in altri modi. Ad esempio, restituendo spazi ai cittadini. Nei prossimi giorni si terrà la Giornata della Terra, che non è un’iniziativa fine a se stessa, ma un momento utile a riflettere e a prendere decisioni. Com’è avvenuto per la messa in sicurezza delle cave di via Salemi, la riapertura della Villa Cavallotti o del Baluardo Velasco, le domeniche pedonali al lungomare. Adesso stiamo pensando anche ad altri spazi, come la via dell’acqua, che dall’antico acquedotto comprende anche alcune antiche torri normanne. Un percorso che molti sconoscono. Una volta bonificata l’area, i cittadini potranno riappropriarsi di questo spazio, sottratto a incuria e abusivismo. E’ questa la nostra idea di città: meno macchine in giro e più spazi verdi per famiglie e bambini.
Tutta quest’attenzione per l’ambiente a qualcuno non piace, come dimostra quanto avvenuto negli ultimi giorni alla Terrazza San Francesco e all’isola ecologica del Salato.
E’ vero. Ma questi atti ci danno ancora più motivazione ad andare avanti, consapevoli che siamo nel giusto.
Tra le sue deleghe c’è anche quella al personale. Dopo le rotazioni degli anni scorsi, come si sta procedendo per la riorganizzazione della macchina comunale?
A giorni pubblicheremo i primi bandi per la stabilizzazione. Abbiamo messo mano alla rotazione e al turn overe delle varie posizioni, abbiamo razionalizzato i costi con la centrale unica degli acquisti e la centrale unica delle entrate. Le assunzioni stanno avvenendo nella massima trasparenza: con il progetto SIA abbiamo avuto più di mille candidature per 21 posti. Questo ha comportato uno sforzo in più per i nostri uffici, ma siamo certi che la trasparenza sarà garantita.
Con il bilancio a che punto siete?
Oggi (ieri per chi legge, ndr) è prevista una riunione di chiusura. Nel 2013 il bilancio di previsione fu approvato il 29 dicembre. Oggi lo approviamo ai primi di aprile: non sono del tutto soddisfatto, ma spero che il prossimo anno riusciremo a fare prima. Non è facile in questa fase occuparsi dei bilanci delle ammistrazioni comunali. Noi siamo riusciti a farlo quadrare senza ridurre i servizi, né aumentando le tasse. Abbiamo ridotto i mutui e il disavanzo è passato da 21,2 a circa 15 milioni di euro, puntando tutto su lotta all’evasione e spending review. C’è stato il problema delle “cartelle pazze” che ha creato alcuni disagi ai cittadini, con cui ci scusiamo. Ma alla fine il dato parla di 2 milioni di tributi riscossi e 10 milioni di accertamenti da iscrivere a ruolo. Con la spending review non solo abbiamo ridotto la spesa pubblica, ma l’abbiamo migliorata. Il Comune di Marsala pagava circa 600.000 € l’anno di bollette telefoniche, adesso ne paghiamo 200.000 con una prestazione migliore.
Con la luce non ci siete ancora riusciti…
E’ stata una scelta. Abbiamo previsto un sistema di illuminazione a led che comporterà una riduzione dei costi del 50%. Il ritardo è legato, anche qui, a una scelta di trasparenza. Si poteva procedere con i progetti di finanza e gli incarichi diretti: sarebbe stato legale, ma a nostro parere non trasparente. Abbiamo preferito puntare su una gara, che ci dà garanzie in tal senso.
Nel frattempo, a Marsala è ormai ridotto in frantumi quel Pd che costituiva il cuore della coalizione che ha sostenuto Alberto Di Girolamo.
C’è amarezza per la sconfitta alle elezioni politiche, responsabilità di un partito che non è stato più capace di parlare ai lavoratori, preferendo rivolgersi alle élites. Qui a Marsala, anziché vedere come ricostruire, si è pensato a revocare gli assessori per sostiturli con altri. Dobbiamo rilanciare, riaprire. E l’amministrazione deve fare autocritica perchè in questi anni è mancato il rapporto diretto con i cittadini. Noi lavoriamo ogni giorno per risolvere i problemi della città, ma non ci confrontiamo con loro, non li rendiamo partecipi del cambiamento concreto che stiamo attuando. Abbiamo fatto tante cose importanti ed è arrivato il momento di far percepire questo messaggio, in modo che possa restare anche negli anni a venire, quando saranno altri ad amministrare la città.
Cosa pensa del possibile commissariamento del Pd di Marsala?
Attendiamo. Ma noi dobbiamo agire a prescindere.