Il voto a Trapani: il capoluogo abbandona il centrodestra e diventa pentastellato

redazione

Il voto a Trapani: il capoluogo abbandona il centrodestra e diventa pentastellato

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lunedì 05 Marzo 2018 - 11:51

Da feudo di Forza Italia a roccaforte del Movimento 5 Stelle. Il dato di queste elezioni politiche sancisce uno scenario completamente nuovo, in cui i cittadini trapanesi hanno dato una netta indicazione di discontinuità rispetto al passato, bocciando il partito di Silvio Berlusconi e di Antonio D’Alì così come il centrosinistra che candidava due espressioni della comunità locale come Pamela Orrù e Paolo Ruggirello. La senatrice uscente conclude la sua esperienza parlamentare dopo un solo mandato, mentre a Ruggirello incassa la seconda sconfitta elettorale consecutiva dopo quella delle regionali.

Si conclude dunque un’epoca, che aveva visto Trapani premiare ininterrottamente dal ’94 al 2013 la coalizione di centrodestra, eleggendo per sei legislature di seguito Antonio D’Alì al Senato. A rappresentare la comunità del capoluogo sarà per la seconda legislatura consecutiva Vincenzo Maurizio Santangelo, che tornerà a Palazzo Madama attraverso l’attribuzione dei seggi dei collegi plurinominali.

Alla Camera Piera Aiello ha superato il 53% dei consensi, praticamente il doppio rispetto all’alcamese Tiziana Pugliesi, attestatasi intorno al 27%. Distante da entrambe la senatrice uscente Pamela Orrù, che ha ottenuto quasi il 14% dei consensi. Il marsalese Daniele Nuccio (LeU) ha ottenuto il 2,20%, Loredana Giacalone (Popolo della Famiglia) lo 0,98%. Sotto l’1% anche Rosaria Rapisarda (Casa Pound), Giuseppa Alongi (Potere al Popolo), Caterina Persiani (Italia agli Italiani), Carlo Mazziotta (Partito Comunista) e Francesco Santagata (Lista del Popolo per la Costituzione).

Al Senato, al di là di qualche piccola oscillazione rispetto all’altro ramo del Parlamento, la situazione è praticamente analoga: il pentastellato Francesco Mollame ha ottenuto il 52,69%, il forzista Toni Scilla si è fermato al 27,94%, Paolo Ruggirello (Pd) al 13,74%, Mariella Maggio (LeU) il 2,87%. A seguire Salvatore Guastella (Popolo della Famiglia) con l’1,01%, Antonino Currò (Italia agli italiani) con lo 0,55%, Davide Ficarra (Potere al Popolo) con lo 0,51%, Maurizio Ruggiero (Casa Pound) con lo 0,48% e poi Caterina Giordano (Partito Valore Umano) con lo 0,09% ed Elvira Foti (Pri-Ala) con lo 0,08%.

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