Barbarie in contrada Paolini: adesso si spara contro i cani

redazione

Barbarie in contrada Paolini: adesso si spara contro i cani

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giovedì 05 Ottobre 2017 - 13:16

L’imbarbarimento che sta vivendo la comunità marsalese in questo periodo si arricchisce di un altro episodio. La vicenda si lega alla denuncia già pubblicata ieri dalla nostra testata da parte dell’associazione “Randagi del Sud” a proposito di un branco di cani in contrada Paolini. Tra questi, ce n’era anche uno morto e un altro che si trascinava sulle zampe anteriori: entrambi sembravano essere stati vittime di un incidente. A chiarire la dinamica dell’episodio è una nota ufficiale diffusa oggi dal vicedelegato Oipa di Marsala Gloria Genna. Questo il resoconto agghiacciante della vicenda e di quanto accaduto nelle ore immediatamente successive: “Il cane paralizzato che si trascinava con le zampe anteriori è stato soccorso dagli operatori del canile e condotto in clinica veterinaria privata. Presenti sul posto alcuni cittadini e la presidente dell’Associazione Randagi del Sud Rosa Errera che prontamente ha avvisato le autorità dopo le segnalazioni pervenute. Il cane condotto in clinica è stato visitato e dalle radiografie si è appurata la presenza di un proiettile conficcato nella spina dorsale. Il cane è stato operato per tentare di estrarre la pallottola ma è deceduto per arresto cardiaco durante l’intervento. Il cane deceduto sul ciglio della strada si presume sia stato incidentato ma potrebbe essere stato ucciso anch’esso da un’arma, considerato che ci sono stati degli spari durante la notte. Dalle testimonianze si deduce che i cani non erano aggressivi, avevano un nome e venivano accuditi dai cittadini della contrada. Altri cani presenti sul posto erano muniti di collare quindi probabilmente di proprietà”.

Gloria Genna ricorda che molto spesso chi commette queste crudeltà rimane impunito a fronte di una legge che comunque dal 2010 prevede anche il carcere (da 4 mesi a 2 anni) per chi uccide un animale, mentre il maltrattamento è punibile da 3 a 18 mesi di carcere o con la multa da 5.000 a 30.000 €.

“Questo – sottolinea il vicedelegato Oipa – è l’ennesimo episodio di maltrattamenti nei confronti degli animali che hanno come comune denominatore la città di Marsala. L’ennesima dimostrazione che è necessario agire immediatamente e iniziare a sterilizzare e microchippare quanti più cani possibile. Il fenomeno del randagismo dilaga con velocità, l’emergenza non viene gestita come tale dall’amministrazione. Di questo passo continueranno questi episodi di efferata violenza e i randagi si moltiplicheranno sul territorio. Non è accettabile che l’amministrazione non intervenga nei riguardi del randagismo che dilaga a dismisura in ogni dove sul territorio. L’unico modo per risolvere il grave disagio sarebbe la sterilizzazione dei cani sul territorio, coadiuvata dalla associazioni che si rendono disponibili a collaborare da sempre. A Marsala c’è un’elevata ignoranza nei riguardi della sterilizzazione, alcuni continuano a credere a false leggende e considerare contro natura questa pratica corretta e necessaria. L’emergenza potrebbe essere mitigata anche da una serie di controlli sul territorio per appurare i cani padronali sprovvisti di microchip, proposta presentata da Oipa Marsala in sede di riunione con l’amministrazione giorno 12 settembre 2017 ma non ancora attivata”.

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