Conoscenza del territorio e dei possibili rischi a cui è esposto, ma anche informazione ai cittadini e prevenzione. Sono alcuni dei principi su cui si fonda il Piano comunale di emergenza di protezione civile, di cui si è dotato il Comune di Salemi, per la prima volta, a 25 anni dall’entrata in vigore della legge che ne introduceva l’utilizzo da parte degli enti locali. L’obiettivo è quello di aumentare al massimo la prevenzione per ridurre i fattori di rischio a seguito di una calamità. L’Amministrazione, infatti, avvierà una fase di informazione alla cittadinanza: verranno organizzati incontri nelle scuole, assemblee pubbliche e materiale informativo. “Siamo riusciti a sbloccare una situazione di stasi per il nostro Comune che durava da troppo tempo – spiega il sindaco di Salemi, Domenico Venuti -. La collaborazione con giovani e solerti professionisti ancora una volta ha dato i frutti sperati. Ci sono eventi imprevedibili e in cui bisogna comunque farsi trovare pronti a gestire l’emergenza – aggiunge Venuti -. Il Piano di protezione civile va in questa direzione. Ci siamo dotati di uno strumento importante. Avere una macchina organizzativa sempre reattiva e pronta a rispondere agli imprevisti, oltre che una cittadinanza preparata, è fondamentale in certe situazioni”.
Il documento, varato in prima battuta dalla giunta e in seguito approvato dal consiglio comunale, è uno strumento fondamentale per fronteggiare le emergenze. All’interno del Piano, redatto dall’architetto Salvatore Maltese, è contenuto un dettagliato modello di intervento pronto a scattare nelle emergenze. Il documento contiene anche un censimento dei mezzi comunali e privati utilizzabili in caso di necessità. Una parte del Piano è stata dedicata alla distribuzione della popolazione, con particolare riferimento ai diversamente abili e agli anziani non autosufficienti. L’obiettivo è quello di agevolare le ricerche in caso di calamità. Previsti anche i provvedimenti e le procedure di ‘autoprotezione’ dei cittadini, con i comportamenti da seguire nelle situazioni a rischio.
Il Piano parte da una analisi del territorio di Salemi e dei rischi che incombono su questo, per poi effettuare anche un censimento dei beni immobili. Individuate anche le strutture sensibili, tattiche e strategiche della città, oltre che i beni di particolare valore storico. Individuate poi le aree della città destinate ad attività di protezione civile: si tratta delle aree di attesa, di accoglienza e di ammassamento. Nelle prime viene accolta la popolazione in seguito a una calamità o a un’allerta da parte delle autorità, nelle seconde vengono installate tendopoli e moduli abitativi e nelle terze trovano spazio i beni di soccorso e gli stessi soccorritori. Il documento, che verrà trasmesso alla Prefettura e al dipartimento regionale di Protezione civile, individua anche la sede del Coc (Centro operativo comunale): è stato individuato un immobile comunale di via San Matteo. Il Coc viene attivato dal sindaco preventivamente, o a seguito di un evento non prevedibile, e coordina i servizi di soccorso e assistenza alla popolazione.