Il Paese delle contraddizioni

Claudia Marchetti

Marsala

Il Paese delle contraddizioni

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giovedì 29 Giugno 2017 - 07:30

La nuova tornata elettorale ha aperto inediti scenari nella politica italiana. A parte il caso alquanto unico ed anomalo di Trapani – dopo il ritiro di Fazio, un solo candidato sindaco al ballottaggio con mancato raggiungimento del quorum e commissariamento di Comune e Consiglio comunale – i dati vogliono che, in alcuni comuni del nord, come Verona e Genova venga eletta (o riconfermata) la destra. Una coalizione che abbraccia Forza Italia e “Noi con Salvini” che nelle aule parlamentari a fatica cerca un vero leader. Un po’ come la sinistra di qualche tempo fa, prima dell’avvento di Matteo Renzi. Il PD è il vero sconfitto delle ultime amministrative, a riprova che il partito che governa (tecnicamente) il Paese continua a perdere terreno. Per quanto riguarda il versante opposto, forse è troppo presto per parlare di “venti di destra”, come qualche tempo fa si disse degli altri Stati membri europei.

Primo perché è inevitabile che certe personalità siano influenti sul territorio. Basti pensare a D’Alì o Fazio e a prescindere da quanto accaduto nella vicina Trapani. In altri casi, vedi Genova, l’esasperazione per una città lasciata allo sbando, con un alto tasso di criminalità concentrata nelle vie del centro ed una pessima gestione degli stranieri (non stiamo parlando, o almeno non solo, dell’ultima migrazione) ha portato gli elettori a spostarsi verso destra in cerca di più severe soluzioni. Forse il quadro più triste della situazione politica italiana è quella che hanno vissuto i presenti in Piazza De Ferrari domenica 25 giugno, a Genova al termine del Lilith Festival della Musica d’Autrice.

Finita la manifestazione che ha visto in scena la totale libertà sessuale dell’artista controversa Peaches, molto esplicita nelle sue più nudità che vesti, sono arrivati sul posto diversi “salviniani” ed esponenti di CasaPound non autorizzati in una pubblica piazza ad inneggiare i loro “valori” con cori altrettanto espliciti e scambio di insulti. Poteva succedere anche di peggio e la situazione poteva facilmente sfuggire alle Forze dell’Ordine. Certa stampa invece, continua a snobbare il Movimento 5 Stelle, ancora una volta facendo male i conti. I pentastellati di Beppe Grillo hanno dimostrato di spostare voti, raccogliendo sempre più consensi, conquistando comuni ed entrando a pieno diritto in Consigli comunali dove prima non erano rappresentati da nessun esponente. Ma non dobbiamo meravigliarci di questo stato di cose se in Italia non c’è un Governo stabile, una guida ferma. E’ il Paese delle contraddizioni.

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