“Talì cu c’è”. Le teste si alzano, guardano verso la terraferma. Tra le vasche di sale è arrivata Angela Trapani, ed è una festa. Alla vigilia della sua partenza per Milano, ha fatto ancora un’incursione nelle saline Ettore Infersa della famiglia D’Alì, stavolta per un saluto ai salinari. Il loro lavoro, davvero faticoso, lo sanno fare. Ma da quando sono stati coprotagonisti della performance dell’artista (la prima opera di land art che ha coinvolto la maestranza del luogo) – “Volume di Sale”, la semisfera che hanno contribuito a realizzare – della salina, loro, sono un pò più innamorati. “Siamo stati fianco a fianco dalle prime luci dell’alba, afferma Angela Trapani. Ho avuto il massimo rispetto di quello che facevano e se ne sono accorti, ricambiandomi con attenzione e collaborazione per la mia creazione”. Per questo ha voluto incontrarli tutti, salutarli uno per uno. Si guarda intorno: “Il giovanissimo Marco Culcasi, manca!”. Angela non vede il ragazzo che si è fatto male mentre l’aiutava. “Lo chiamerò” dice, mentre – tutta in bianco – cammina agilmente tra i muretti in tufo. Prima tra quelli dei partitari, poi nel lato opposto, dove faticano quelli della venna. “Appena c’è la pausa voglio fare una foto con voi”, grida per superare il rumore del nastro trasportatore.
“Anche subito”, dice qualcuno levandosi occhiali, cappello e mettendosi in posa. Si fa così per dire ed Angela lo sa: mancano ancora pochi minuti al meritato riposo. E così, alle 10 in punto, Antonio Lentini “u signaturi” suona il clacson dell’auto. Ed è sorprendente come i salinari – invece di raggiungere i thermos con l’acqua fredda, togliersi gli stivali, mettersi al fresco… – corrano a salutare Angela, scambiare qualche parola con lei. Angela sente il loro calore, è commossa per l’affettuosa accoglienza. Un abbraccio, un bacio, qualche battuta che ricorda le giornate trascorse insieme a realizzare la semisfera, la mammella di sale (il “latte del mare”). Le immagini catturano sguardi che, ciascuno, traduce in mille parole. L’ultimo scatto è con il curatolo Andrea Sammartano. E ora di andare. Alza un braccio in segno di saluto, subito ricambiato da tante altre braccia in aria. Angela torna a Milano lasciando ancora un pò di cuore nelle saline di Giacomo e Adele D’Alì. Nella sua Marsala. Di sicuro, è un arrivederci!
Alessandro Tarantino