Tra ieri e oggi le commissioni del nuovo Consiglio comunale di Alcamo hanno eletto i propri presidenti e i relativi vice, dopo l’elezione dei componenti delle stesse, avvenuta la scorsa settimana.
La prima commissione (Affari Generali e del Personale, Cultura e Scuola, Sport e Turismo, Problemi Giovanili, Solidarietà Sociale, Assistenza e Beneficenza Pubblica, Igiene e Sanità) sarà guidata da Piera Calamia (M5S), designata all’unanimità così come la vicepresidente Rita Norfo (Udc). A presiedere i lavori della seconda commissione (Bilancio, Programmazione, Affari Legali Finanze e Patrimonio e Contenzioso) sarà invece Vito Lombardo (M5S), con Anna Allegro (Noi per Alcamo) a fungere da vice. La terza commissione (Lavori pubblici, Urbanistica e Pianificazione del Territorio) sarà guidata da due esponenti pentastellati, Vittorio Ferro e Laura Barone, mentre la quarta commissione (Politiche agricole, Attività Produttive, Ambiente, Sicurezza Mobilità Urbana e Politiche energetiche) vedrà Rosa Alba Puma (M5S) e Giovanni Calandrino (Pdr – Sicilia Futura) impegnati a svolgere le funzioni di presidente e vicepresidente.
Nessun incarico è andato alla coalizione che alle amministrative era stata guidata dal candidato sindaco Sebastiano Dara, composta dalle liste Abc e Alcamo Cambierà. In occasione della designazione della vicepresidente della seconda commissione, il consigliere Mauro Ruisi (ABC) ha proposto Anna Allegro, mentre Pitò ha rinunciato alla vicepresidenza della terza.
I consiglieri di ABC e Alcamo Cambierà, contestualmente, hanno presentato una nuova interrogazione al sindaco Domenico Surdi riguardante lo stato dei lavori del cosiddetto “Studio di dettaglio del centro storico” che disciplina quegli interventi volti alla tutela e alla valorizzazione del cuore della città. Pitò, Ruisi e Camarda evidenziano che “lo Studio di dettaglio è un importante strumento di sviluppo del centro storico che prevede, ad esempio, il recupero edilizio-urbanistico e la riqualificazione architettonica-ambientale del patrimonio edilizio esistente; la valorizzazione e la tutela degli edifici di particolare pregio ed interesse storico, architettonico e monumentale; la riqualificazione degli spazi pubblici e privati esistenti e la conseguente eliminazione delle opere o degli edifici incongrui rispetto al contesto storico-architettonico e paesaggistico; il miglioramento dell’accessibilità e della mobilità anche tramite interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche e – di importanza vitale come ci ricordano i tristissimi eventi a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni – la fondamentale riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio immobiliare pubblico e privato“. Ritenendolo “un’importantissima risorsa di valorizzazione del patrimonio già esistente e di sviluppo economico dell’attività edilizia nel centro storico“, ABC e Alcamo Cambierà sottolineano che la sua mancata adozione porterebbe al rischio di commissariamento per il Comune.