La serata che non ti aspetti? O proprio quella che tutti attendevano? E’ questa la sintesi di quello che è accaduto nella riunione del Consiglio comunale di ieri pomeriggio. Di solito, con una abitudine che abbiamo sempre deplorato, le sedute del Massimo Consesso Civico iniziano con una serie di comunicazioni. Insomma sembra ogni volta che i Consiglieri abbiano qualcosa da raccontare ai colleghi (e tramite la stampa anche ai cittadini) e non attendano altro che farlo sotto le luci dei riflettori mediatici che una riunione del Consiglio assicura. Mercoledì però l’argomento era troppo ghiotto per riservargli soltanto una semplice comunicazione. Così è andato in scena il “duello” che si ripete da diversi giorni su tutte le Tv nazionali: il Ms5 contro il PD e viceversa. Dopo i fatti di Quarto (che è bene ricordare non è la località da cui partì quella che poi, approdando a Marsala, sarebbe divenuta la spedizione dei Mille. Si tratta invece di una cittadina campana) che non riepiloghiamo nella certezza che tutti i nostri lettori siano a conoscenza dei fatti e che comunque, forse, non interessa più di tanto, la controffensiva dei pentastellati è giunta anche a Marsala. La città lilybetana, arrivata anche alle cronache nazionali per le vicende giudiziarie che hanno raggiunto il consigliere comunale del Pd, Vito Cimiotta, non poteva risparmiarsi certo il passaggio su questo argomento anche nel Massimo Consesso civico. Il portavoce dei Cinque Stelle ha presentato e letto un documento prodotto, come lui stesso ha detto intervenendo in Aula, dal meetup di Marsala. “Le note vicende di Quarto – ha letto in aula Aldo Rodriquez-, hanno visto l’incessante attacco mediatico del PD nei nostri confronti. Il Movimento è stato accusato di comportarsi come gli altri partiti che generalmente aprono le porte alla criminalità organizzata in cambio di voti”. Nel ribadire la loro diversità il portavoce del M5S di Marsala ha elencato tutta una serie di esempi in cui i grillini hanno espulso alcuni loro esponenti “rei” di non avere rispettato le regole e il programma precedentemente sottoscritto. Dopo questo “cappello” iniziale il Consigliere è passato alle vicende locali. “Chiediamo le dimissioni immediate dalla carica di Vito Cimiotta, il consigliere di cui il Pd si è subito “disfatto”. Il sindaco, come Ponzio Pilato, si è subito lavato le mani. Cimiotta non è più nel Pd quindi il problema è risolto – ha affermato Rodriquez -. Il primo cittadino dimentica che i voti del Consigliere sono andati a lui e al partito di cui è segretario”. A questo punto era legittimo attendersi la replica di Alberto Di Girolamo a cui il presidente Enzo Sturiano ha dato subito la parola: “Pensavo – ha detto il sindaco – di venire alla riunione per affrontare problematiche che riguardano la città. Ma non mi sottraggo certo alla replica. Il M5S ha dimostrato in alcune realtà locali dove governa, le difficoltà che trova e che non può coprire accusando gli altri oppure a colpi di espulsioni. Noi non ci siamo “sbarazzati” di Cimiotta. Abbiamo fiducia nella magistratura. Lo stesso consigliere si è subito autosospeso, altrimenti gli avremmo chiesto noi di sospendersi dal gruppo. Un senatore del movimento di Grillo ha affermato che mi farà chiamare in audizione dalla Commissione antimafia. Se a Roma non hanno nulla di meglio da fare e se sarò convocato andrò certamente, ma non saprei cosa dire. Sono stato eletto con un consenso schiacciante dai marsalesi, non c’è alcuna ombra sulla mia elezione”. A questo punto dopo una breve replica di Rodriquez, si è aperta la discussione in Consiglio comunale. Per primo è intervenuto il capogruppo del Partito Democratico: “Apprendo adesso che il collega Rodriquez ha cambiato opinione, fino a qualche giorno fa affermava che Vito Cimiotta avrebbe dovuto sospendersi dal gruppo del Pd e che lo stesso era comunque un ottimo consigliere, ora vuole che lasci il Consiglio”. Dopo Antonio Vinci si è preso la “scena” il presidente Sturiano che ha accusato di sciacallaggio quanti chiedono le dimissioni di Cimiotta che “…reputo un bravo Consigliere e un serio professionista”. Botta e risposta tra il presidente e il consigliere Aldo Rodriquez che si è sentito “toccato” dall’accusa di sciacallaggio. Poi Sturiano ha corretto il tiro. “Si tratta di sciacallaggio politico” ha detto, e ha dato la parola a Daniele Nuccio. “Quando siamo stati eletti – ha detto l’esponente di Cambiamo Marsala – e ho letto che il M5S è approdato a palazzo VII Aprile non ho festeggiato ma quasi. Il Movimento è stato un freno rispetto ad altre derive fasciste e populiste di altri paesi. In questi giorni è tornata alla ribalta la questione morale. Se n’è parlato a sproposito a Marsala. Bisogna riflettere se le pubbliche amministrazioni sono immuni dalle infiltrazioni criminali. Per me il M5S tutta questa voglia di governare non ce l’ha. Non è sufficiente scaricare i propri appartenenti. Siamo stati eletti e saremo giudicati su ciò che abbiamo fatto. Dire sciacallaggio è poco”. Al rispetto dei principi costituzionali ha fatto riferimento Ivan Gerardi “La nostra è un carta garantista – ha detto l’avvocato marsalese – non è la piazza che deve giudicare, ma un giudice a ciò preposto”. Infine un intervento di Giusi Piccione “Appare poco chiara l’autosospensione dal gruppo di Vito Cimiotta – ha detto la Consigliere di Progettiamo Marsala -. Noi siamo garantisti, ma vorremmo sapere che cosa farà adesso il Consigliere che è anche presidente della Commissione Bilancio e Finanze. Lo invitiamo ad intervenire per fare chiarezza”. Vito Cimiotta su cui si era puntata l’attenzione di tutta l’aula è invece rimasto in silenzio. E’ stata anche diffusa una nota del gruppo consiliare dell’Udc in cui si afferma che “…abbiamo deciso di non intervenire in aula al fine di non alimentare discussioni riconducibili ad un ambito diverso rispetto alle quello locale che registra uno scontro tra il Partito Democratico e lo stesso Movimento 5 Stelle. Riteniamo però che diverse siano le conseguenze morali della questione che viene posta; nello specifico si ritiene che il Partito Democratico di Marsala e quello provinciale non hanno mostrato la giusta determinazione che nell’occasione appariva necessaria. Sta in capo al consigliere comunale, al quale auguriamo di saper dimostrare la propria estraneità rispetto alla imputazioni addebitategli, nella qualità di rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto, la facoltà di decidere ogni azione che ritiene congrua rispetto alla propria posizione, in quanto solo lo stesso è in grado di giudicare il proprio operato, tenendo conto che il mandato esige assoluta correttezza”.
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