A pochi giorni dall’inizio delle esercitazioni di “Trident Juncture 2015”, cresce l’attenzione del mondo politico marsalese. Riflettori puntati, naturalmente, su quanto accadrà intorno alla base di Birgi. Sull’argomento, si registra la presa di posizione del consigliere comunale di “Cambiamo Marsala” Daniele Nuccio che ha inviato una nota agli organi di stampa in cui manifesta la propria adesione all’iniziativa del coordinamento provinciale contro la guerra e la Nato, in programma sabato 26 settembre a Marsala, in piazza della Repubblica.
“E’ ormai sotto gli occhi di tutti, o per lo meno di quanti guardano con attenzione alla politica internazionale – scrive Daniele Nuccio – che stiamo ripiombando su logiche da guerra fredda che sembravano definitivamente archiviate. In questa chiave leggo l’imminente mega esercitazione NATO che il territorio trapanese si appresta ad ospitare. Oltre trentacinquemila soldati, cacciabombardieri, unità navali “giocheranno” alla guerra. La più imponente dalla caduta del muro di Berlino. In quest’ottica un altro significato prende la cieca insistenza (in barba alla volontà ed alla sovranità della popolazione di Niscemi) relativamente alla costruzione del MUOS. E’ un dato di fatto, da sessant’anni paghiamo agli Stati Uniti il prezzo della liberazione. La Sicilia è per le forze armate americane nient’altro che una piattaforma di lancio e di controllo degli equilibri del Mediterraneo. Ma questo cozza, volendo tralasciare per un attimo le “ragioni pacifiste”, con la vocazione turistica che tanto decantiamo per il nostro territorio, così come di quello sardo che è stato devastato da una indiscriminata militarizzazione, proprio a firma NATO. Eppure l’ambizione di costruire un mondo migliore, che ripudi la guerra quale strumento per dirimere le controversie fra popoli non può rimanere utopia. Diceva il poeta De Andrè nel suo “girotondo” a proposito della guerra: “ci salverà il soldato che non la vorrà”. Per queste ragioni io sto con il coordinamento provinciale contro la guerra e la NATO e quanti si mobiliteranno per manifestare il proprio disappunto giorno 26 settembre alle 18 in piazza della Repubblica”.