Nei giorni scorsi i militari della sezione di p.g. della Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Marsala diretta dal Procuratore Alberto Di Pisa gli uomini del Dipartimento di Prevenzione della Salute dell’ASP di Trapani hanno effettuato controlli a tappeto nei locali di piazza Mameli e via Garibaldi, autorizzati alla vendita di alimenti. Nel centro storico sono intervenuti più di trenta ispettori. Diverse le carenze e le violazioni accertate, in particolare è stata decretata la sospensione dell’attività di somministrazione di pasti e dell’utilizzo di cucine per quattro esercizi commerciali. In particolare in due bar gli investigatori hanno accertato che, nonostante fossero autorizzati come “bar senza cucina”, invece i cibi venivano preparati lì e somministrati ai clienti. Lo stesso provvedimento è scattato anche per una pescheria del centro autorizzata a vendere prodotto ittico, ma presso il quale, secondo gli investigatori, venivano preparate pietanze. Beccata anche una bottega alimentare che, contrariamente alla sua autorizzazione, aveva allestito una zona per la somministrazione.
—————————————————————————————————————————————-A proposito del presente articolo, nonostante avessimo scelto di non citare i nomi delle attività coinvolte, abbiamo ricevuto una mail per posta certificata da parte di Guglielmo Maurizio Maggio, legale rappresentante della PA.PE.MA.R. Srl, che a Marsala gestisce il punto vendita “La Marinara”. La suddetta comunicazione contesta un passaggio del pezzo in cui si legge la seguente frase: “…la mancata autorizzazione di una pescheria del centro autorizzata a vendere prodotto ittico, ma presso la quale venivano preparate pietanze”.
“Premesso – scrive Maggio – che la nostra azienda è in possesso di regolare autorizzazione sanitaria per la preparazione di cibi cotti a base di pesce recante il n. 081011472300903c150486, rilasciata in data 27/03/2015; premesso inoltre che la nostra attività sta continuando regolarmente; ritenuto che siamo stati ammoniti dalle Autorità a non esercitare solo la somministrazione, ragion per cui stiamo provvedendo a regolarizzare questo provvedimento; considerato che siamo stati autorizzati a fare servizio di “de hors” con consumazione di pasti da noi preparati, in apposito spazio autorizzato, con appoggio di sedie e tavolini; considerato inoltre che l’articolo di cui sopra ha leso e non poco l’immagine della nostra azienda, dando l’impressione che la preparazione dei cibi veniva effettuata senza regolare autorizzazione, creando sfiducia nei nostri clienti e penalizzando il buon nome della nostra ditta; per tutto quanto sopra esposto chiedo con la presente, ai sensi della legge sulla stampa, la pubblicazione immediata dell’articolo in questione, rettificato e integrato con le giuste informazioni, dando lo stesso spazio e lo stesso risalto di quello precedentemente pubblicato”.
La nostra redazione accoglie la richiesta di rettifica, scusandosi con i lettori e gli interessati per l’imprecisione del passaggio qui contestato e chiarendo altresì di non aver in alcun modo voluto recare danno alle attività commerciali coinvolte nell’operazione (V.F)