Tra i protagonisti del mondo editoriale trapanese, in passato componente del Consiglio di amministrazione dell’Airgest, Ignazio Grimaldi interviene sugli ultimi risvolti legati al mancato rispetto degli accordi di co-marketing e sul futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi.
“Il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, che getta la spugna e si dimette dal ruolo di coordinatore dell’accordo di co-marketing per l’aeroporto di Birgi. È un segno di resa ed è un gravissimo accadimento per il territorio. Quanto sta accadendo decreta il fallimento della classe politica sotto ogni punto di vista. Quasi nessuno in realtà ricorda che questo aeroporto, che prima di allora era soltanto una cattedrale nel deserto, divenne uno scalo internazionale grazie al lavoro svolto dall’amministrazione provinciale dell’allora presidente D’Alì ed al lavoro alla presidenza dell’Airgest di Galia prima e di Ombra poi, che portò Ryanair a Trapani. Un grande lavoro da parte di quel consiglio di amministrazione di cui io mi onoro di aver fatto parte. Questa purtroppo è storia di ieri. La politica oggi ha fallito, ha fallito a monte ad iniziare dal Governo Regionale che con troppa leggerezza ha cancellato le Provincie, determinando tutta una serie di problemi tutt’oggi irrisolti. A partire dall’aeroporto e dal rischio concreto, oggi, nei confronti di tutta quell’imprenditoria sana e seria che investe sul turismo, ad oggi unica certa ricchezza del territorio trapanese. Ritengo poi sia stato un grave errore procedere a questo accordo di co-marketing che di fatto getta tutto il fardello sulle spalle dei sindaci, i quali da soli non possono assolutamente reggerlo, soprattutto per problemi legati ai bilanci che purtroppo danno libertà di movimenti economici molto limitate. La soluzione passa necessariamente dai privati, da tutte quelle persone, quegli imprenditori veri che guardando all’aeroporto come un volano di sviluppo e di crescita del territorio. Credo si debbano necessariamente coinvolgere queste realtà produttive e pertanto la Regione, il cui apporto finora è nullo, trovi il modo di affidare le quote in suo possesso agli imprenditori del territorio. Inoltre vengano tagliate le tasse di soggiorno, fino a questo momento inutili. Potrebbe essere una prima soluzione, a meno che non si voglia far morire Birgi a vantaggio dell’aeroporto di Palermo. Non voglio dirlo chiaramente ma potrebbe esserci un preciso disegno in tal senso. Se vogliamo ancora avere un aeroporto a Trapani, la politica deve necessariamente gettare la spugna. Questa classe politica ha fallito, si trovino nuove strade che coinvolgano chi ha davvero interesse nella presenza dello scalo di Birgi così come è stato negli ultimi anni. Bisogna agire adesso, prima che sia tardi”.
Ignazio Grimaldi