Erice: brucia la montagna. Tranchida “disastro annunciato”

redazione

Erice: brucia la montagna. Tranchida “disastro annunciato”

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lunedì 15 Giugno 2015 - 12:21

E’ stato devastante, complice il forte vento di Scirocco, l’incendio che ha coinvolto i territori di Erice e Valderice sabato e domenica. Volontari, forestale e vigili del fuoco, con il supporto di mezzi aerei hanno lavorato duramente per domare le fiamme che si sono propagate in diversi fronti della montagna e anche a valle. Non è ancora certo se l’incendio sia accidentale o doloso, ma è forte la rabbia mista a paura dei tanti cittadini che hanno visto letteralmente andare in fumo una grande area verde del versante Sud della montagna. Rabbia anche da parte del primo cittadino ericino Giacomo Tranchida, che ha parlato di “un disastro annunciato”.  Tranchida ha accusato la Regione di “mancata messa in sicurezza del territorio ai fini antincendio nonché per mancata ottemperanza alle vigenti Ordinanze Sindacali in materia antincendio”.  Monte Erice infatti, per larghissima parte e’ demanio della Regione Siciliana, così come le tre strade che dalla valle arrivano in vetta, sono di proprietà dell’ex Provincia regionale di Trapani. Della Regione è l’Azienda Foreste Demaniali “che – sostiene Tranchida – seppur allertata non ha potuto provvedere per fare solamente 1cm degli indispensabili viali parafuoco, al pari dell’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste (che paradossalmente in Erice vetta detiene financo un Distaccamento Forestale, un vero e proprio casermone!) di fatto assolutamente inutile. Dove erano gli Agenti ed il locale pronto intervento forestale? Chi li ha visti?  … proprio oggi che, in forze, dovevano essere in pre-allerta stante il preannunciato e violento scirocco che da parecchie ore soffiava), che peraltro non ha potuto impiegare gli indispensabili uomini a terra impegnati nelle operazioni antincendio/spegnimento”.  Tranchida si scaglia anche contro l’ex Provincia regionale, “da tre anni sempre commissariata da Crocetta, e che da tre anni, sovente omette  di eseguire in tempo utile la scerbatura antincendio, come financo e disgraziatamente accertato sulla ex Strada provinciale Difali/S Anna, proprio oggi in primo luogo interessata dall’incendio“.  Secondo il primo cittadino il peggio è stato evitato solo grazie al monitoraggio ambientale curato dal comune e alle Associazioni di volontari grazie sono stati fatti i primi interventi sotto il coordinamento del responsabile Protezione Civile comunale.  “A queste Associazioni di Volontari, che sono intervenute abbondantemente prima dei Vigili del Fuoco (invero, impegnati su tutta la provincia), va il plauso dell’amministrazione comunale – afferma – grazie all’associazione  Humanitas, grazie ai Vigili del Fuoco Discontinui, grazie alle associazioni SOS Valderice e “il Soccorso”, grazie a tutti i cittadini volontari. Tutta questa gente ha permesso di contenere la furia del fuoco a terra e davanti alle fiamme, contribuendo a far evacuare in maniera precauzionale siti con presenza di abitanti, turisti e profughi minorenni extracomunitari. Il mio più profondo biasimo, invece, va alla Regione, al suo Presidente ed ai Funzionari dagli stipendi d’oro che anche quest’anno hanno lasciato bruciare la montagna di Erice. Ma non ci rassegneremo, ne ai piromani criminali ne alla Sicilia che …fa acqua, come l’Eas di Crocetta, a cui non resta che cantare le stonate note del Governatore Nerone”.  

Trovano la mia piena condivisione le parole del sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, in merito all’ingente danno subito a causa dell’incendio di sabato scorso – afferma l’onorevole Paolo Ruggirello Ritengo inevitabile che ognuno si assuma la responsabilità di ciò che si è verificato e voglio sottolineare che la notevole presenza di addetti ai lavori è voluta proprio per scongiurare questo tipo di rischi che ogni estate, però, tornano a verificarsi. C’è un vero esercito di professionisti che non vengono gestiti dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste in maniera efficiente a causa della mancanza di una dirigenza qualificata e di un’attenta analisi delle esigenze che ne consentirebbe la ripartizione sul territorio privilegiando le emergenze. Un piano di impiego del personale andrebbe fatto mesi prima dell’arrivo della stagione calda, per poter intervenire laddove mancano ancora nomine dirigenziali. L’assessorato dovrebbe dare priorità a questo tipo di problemi e mettere da parte gli obiettivi nazionali e internazionali di promozione prima ancora di fare ordine a casa propria”.

Sul rogo sono intervenuti anche i vertici sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani, che hanno chiesto alla Regione l’avvio della campagna antincendio.

La Regione ha abbandonato i boschi siciliani – affermano i segretari generali di Flai Cgil Trapani Giacometta Giacalone, Fai Cisl Palermo Trapani Massimo Santoro e Uila Uil Trapani Tommaso Macaddino – e il devastante rogo ad Erice ne è una triste conferma. Non essendo stati fatti per tempo i lavori di prevenzione contro gli incendi, le fiamme sono divampate molto velocemente a causa del forte vento di scirocco tipico di questo territorio. Per queste ragioni sollecitiamo il Governo siciliano affinché vengano al più presto messe in campo tutte le azioni possibili a tutela del patrimonio boschivo locale e abbiamo, inoltre, chiesto un incontro al Prefetto affinché si faccia riporti la questione presso gli uffici competenti. E’ necessario che la Regione Siciliana faccia partire immediatamente la campagna antincendio nel territorio trapanese e avvii a lavoro i forestali addetti alla manutenzione, le tre fasce i cosiddetti centocinquantunisti, centunisti e settantottisti, affinché non debbano ripetersi più episodi come il grave incendio che nel fine settimana ha colpito duramente Erice”.

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